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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Statistiche. Aumentano gli stranieri, Emilia-Romagna prima in Italia 

Il dossier di Idos analizza la presenza di immigrati in regione e mette in evidenza alcuni fattori importanti. Crescono le seconde e terze generazioni, al pari dell'occupazione (anche femminile)

Crescono anche gli occupati, ma molti sono sottomansionati

Dal report emerge che nel 2019 il 38,9% dei lavoratori stranieri risulta sovra-istruito, ossia ha un titolo di studio superiore a quello necessario per svolgere la propria mansione (tra i lavoratori italiani la percentuale si ferma al 26,5%). Del resto, il 26,6% svolge un lavoro manuale non qualificato, il 35,7% un lavoro manuale specializzato, il 30,5% è impiegato o addetto alle vendite e ai servizi personali e solo il 7,2% ricopre mansioni dirigenziali o professioni intellettuali o tecniche, a fronte di percentuali che per i lavoratori italiani ammontano rispettivamente a 6%, 23,7%, 28,1%, 42,3%. 

Questo ha un effetto anche sugli stipendi: le retribuzioni mensili rilevate in Emilia-Romagna corrispondono in media a 1.479 euro per gli italiani e a 1.122 euro per gli stranieri, con uno scarto del 24,1% è dovuto soprattutto alle diverse mansioni lavorative svolte. 

Nel complesso, anche grazie all'andamento in crescita dell'economia regionale degli ultimi anni (prima dell'emergenza covid), nel 2019 gli occupati stranieri registrano un lieve aumento rispetto al 2018 (circa 8.000 unità in più), passando dal 12,5% al 12,8% sul totale degli occupati in regione e confermando un valore ben al di sopra della media nazionale (10,7%). Le donne straniere occupate sono 122.867, anch'esse in leggero aumento, pari al 47,4% degli stranieri che lavorano. I tassi di attività (74,9% per gli italiani e 72,7% per gli stranieri) e di occupazione (71,6% per gli italiani e 63,4% per gli stranieri) "confermano il deterioramento della condizione lavorativa degli immigrati che si è registrato dopo la crisi economica del 2008", si sottolinea nel dossier. 

Il dato degli stranieri disoccupati (12,7%) si conferma superiore a quello degli italiani (4,4%), come in tutta l'Italia settentrionale. Tra gli occupati stranieri, l'89,8% svolge un lavoro dipendente e solo il 10,2% uno autonomo. Per quanto riguarda i settori: il 6,7% è occupato in agricoltura, il 32,1% nell'industria e il 61,2% nel terziario. Resta elevato il numero dei lavoratori domestici: circa 48.000, pari al 18,5% del totale. 

Crescono ancora le imprese gestitie da stranieri

Le imprese condotte da immigrati sono 54.501, il 12,1% del totale, con un incremento del 2,7% rispetto al 2018, pari a quello registrato per le imprese italiane. Considerando le sole imprese individuali con titolare nato all'estero (42.096), queste risultano equamente divise tra industria e servizi, con una piccola quota di imprese agricole. Il comparto prevalente è ancora l'edilizia (37,5%) seguito dal commercio (24,8%). 

I principali Paesi di origine di questi imprenditori sono Cina (12,5%), Albania (11,7%), Marocco (11,3%), Romania (10,5%) e Tunisia (8,1%). Le donne straniere titolari di imprese individuali sono 9.983, il 23,7% del totale. Infine, sul versante delle rimesse, dopo anni di stazionarietà i dati della Banca d'Italia indicano un aumento del flusso di denaro inviato dall'Emilia-Romagna nei Paesi di origine dei migranti: 574 milioni di euro, con un aumento del 6,6% rispetto al 2018.

Incrementi superiori alla media si hanno nelle province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Forlì-Cesena.

(DIRE)


 

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