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Cronaca Mirandola

Ricostruzione: nella Bassa Modenese si ritorna a scuola

Lezioni in tensostrutture, anche all'aria aperta, quando non in palestre allestite come aule disseminate di sedie. Errani: "Le ultime scuole prefabbricate per 18mila studenti verranno consegnate entro il 15 ottobre"

Tempo di ritorno sui banchi anche per i giovani della Bassa Modenese colpita dal terremoto: quello di ieri è stato un avvio d'anno scolastico del tutto insolito e irto di difficoltà, ma in cui si intravede senza dubbio il desiderio di rialzarsi. Lezioni in tensostrutture, anche all'aria aperta, quando non in palestre allestite come aule e insolitamente disseminate di sedie, se non proprio di banchi.

In ogni comune della Bassa sono febbrili i lavori per la realizzazione di strutture che possano ospitare gli istituti le cui sedi erano rimaste lesionate a causa delle scosse, ma è forte il senso di precarietà. A Finale Emilia, le lezioni degli istituti superiori 'Calvi' e 'Morandi' sono ospitate momentaneamente in una palestra e al Park Hotel Estense. La 5/a 'I' del liceo Morandi ha fatto lezione in un giardino all'aperto ieri mattina: "In altre occasioni avremmo anche apprezzato questa soluzione - hanno detto gli studenti stamani - ma ora ci dà invece un senso di incertezza e di timore per il futuro. Vorremmo che questa precarietà durasse il minor tempo possibile".

Le lezioni sono ripartite in orari diversi, per permettere a tutte le classi di frequentarle senza intoppi. A Mirandola le scuole medie inizieranno le lezioni oggi, in attesa che sia ultimato oggi il trasferimento degli uffici del Comune in via Giolitti, dove sta sorgendo in gran fretta una cittadella scolastica e amministrativa che farà il paio con quella di via delle Nazioni, non lontano dal polo scolastico inagibile dopo il terremoto. Le scuole elementari hanno cominciato l'anno in diverse tensostrutture, mentre quelle superiori stanno cercando in questi giorni di massimizzare le attività solitamente in programma durante tutto l'anno: gite, stage in azienda, orientamento universitario. E se a Carpi tutte le scuole sono riuscire ad aprire i battenti in tempo, a Novi di Modena e nella frazione di Rovereto si dovrà attendere un'altra settimana per le scuole primarie e secondarie, che poi saranno ospitate in tensostrutture. Stessa soluzione provvisoria per la didattica che si è dovuta adottare a Cavezzo, dove l'unico edificio agibile a livello scolastico è l'asilo statale. A Soliera la scuola primaria Garibaldi aprirà solo l'8 ottobre, ma già in un prefabbricato.

Critico il sindacato Cub, che annuncia battaglia "contro l'avvio anticipato nelle scuole terremotate senza container". Il terremoto ha disseminato danni ovunque, ma in maniera disuguale, e a pochi chilometri di distanza le singole scuole, così come le vite di chi le frequenta, con il sisma hanno dovuto imboccare strade differenti. Ma tutti ora hanno ancora più fretta, per sfuggire anche all'insidia di fretta e maltempo che potrebbero presto arrivare. "Le ultime scuole prefabbricate, per 18mila studenti complessivamente, le consegneremo entro il 15 ottobre - ha ribadito il presidente della Regione Vasco Errani a Cento (Ferrara), dove ha inaugurato i moduli temporanei nella sede dell'Isit Bassi-Burgatti - ma nel frattempo, con tensostrutture, con forme didattiche innovative, stiamo assicurando l'avvio dell'anno scolastico. Un risultato non scontato, ma molto importante".

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