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Cronaca Via Saragozza / Via San Geminiano, 3

Anticorruzione, un convegno Unimore sulla nuova normativa

Il Piano Nazionale Anticorruzione adottato dall'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia sarà al centro di una giornata di studio rivolta ai docenti ed al personale dell'Ateneo. L'appuntamento in programma giovedì 27 novembre 2014 porterà a Modena numerosi esperti della materia che focalizzeranno la loro attenzione sulla prevenzione della corruzione nelle Università italiane

L’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia organizza una giornata dedicata all’attuazione del Piano Nazionale Anticorruzione, che con la sua approvazione nel 2012 ha portato ogni ente ad adottare un piano strategico di prevenzione a livello decentrato. Ma le Università italiane come possono prevenire la corruzione? A questa domanda cercheranno di dare risposta alcuni dei più qualificati esperti della materia, chiamati ad approfondire il tema “L’attuazione del Piano Nazionale Anticorruzione: dalla repressione alla prevenzione- le ricadute sul sistema universitario”. 

La giornata di studi e di formazione, rivolta ai docenti ed al personale tecnico-amministrativo di UNIMORE, che si terrà giovedì 27 novembre 2014 alle ore 10.00 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza (via San Geminiano, 3) a Modena, sarà introdotta dalla dott.ssa Gabriella Brancolini, Responsabile Anticorruzione di UNIMORE, e dal Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza prof. Luigi Foffani. 

“Già da prima dell’intervento del legislatore – afferma il prof. Luigi Foffani Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza di UNIMORE - alcune Università avevano provveduto ad adottare dei modelli di organizzazione in funzione della prevenzione dei reati potenzialmente connessi all’attività accademica, estendendo al settore pubblico l’esperienza già collaudata nell’ambito delle società commerciali e delle imprese private. Paradigmatico, in tal senso, l’esempio dell’Università Cattolica di Milano, del quale si parlerà nel convegno. Con l’adozione del Piano Nazionale Anticorruzione ormai tutti gli Atenei si stanno muovendo in questa direzione ed è importante scambiarsi informazioni ed esperienze, per potersi allineare allo standard delle migliori pratiche elaborate a livello nazionale. UNIMORE vuole essere all’avanguardia di questo movimento, anche in vista dell’incipiente processo di accreditamento dei nostri corsi di studio”.

“Nel febbraio 2014 l’Ateneo ha approvato  il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità. Si tratta di due strumenti di pianificazione organizzativa  - afferma la dott.ssa Gabriella Brancolini Responsabile Anticorruzione di UNIMORE  - previsti dalla normativa (Legge 190/2012 e D.Lgs 33/2013) per prevenire i fenomeni di corruzione nella pubblica amministrazione. In particolare, il Piano triennale di Prevenzione della Corruzione, previsto dalla Legge 190/2012 contenente “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, esplicita la strategia di prevenzione alla corruzione che l’Ateneo intende mettere in campo nel triennio 2014-2016, secondo la logica di gestione del rischio, mettendo in evidenza i diversi livelli di responsabilità e operatività dei soggetti chiamati a partecipare al processo di gestione del rischio e fornendo una misurazione del rischio di alcune aree di attività. La stessa legge 190/2012 sottolinea l’importanza della trasparenza in funzione di strumento per la prevenzione della corruzione e individua tra gli strumenti del sistema di prevenzione della corruzione il Programma triennale per la Trasparenza e l’Integrità. E’ un documento che esplicita gli impegni programmati, a livello di Ateneo, in materia di trasparenza, intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”. 

In attuazione del Piano Triennale di Ateneo per la Prevenzione della corruzione  è stata tra l’altro prevista la costituzione di una Unità di Audit, composta da soggetti esterni all’Ateneo, che opererà nell’ambito delle aree a rischio individuate nel Piano Triennale, con una funzione di verifica delle procedure adottate e degli strumenti ulteriori  previsti nel Piano stesso rispetto alla loro efficacia in materia di  prevenzione della corruzione. 

“Questo organismo, derivato dall’esperienza delle organizzazioni private, e inusuale nell’organizzazione degli Atenei italiani, - conclude la dott.ssa Gabriella Brancolini Responsabile Anticorruzione di UNIMORE -  è prova della particolare attenzione che il nostro Ateneo ha nei confronti delle tematiche della trasparenza e della cultura della legalità e della integrità morale”. 

I temi che saranno affrontati sono “La legge anticorruzione del 2012: il contesto internazionale e le finalità della riforma” dal prof. Antonio Gullo dell’Università di Messina, già Sottosegretario alla Giustizia nel Governo Monti, “I nuovi strumenti di prevenzione: l’Autorità Nazionale e il Piano Nazionale Anticorruzione“ dal dott. Michele Corradino, Consigliere di Stato - Commissario ANAC, “La prevenzione della corruzione nelle imprese private e nelle amministrazioni pubbliche: dal d.lgs. 231/2001 alla l. 190/2012” dal prof. Vincenzo Mongillo di Unitelma Sapienza di Roma, “La realtà attuale della corruzione in Italia: una nuova Tangentopoli?” dal dott. Eugenio Fusco, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, “La prevenzione della corruzione nelle Università: due esperienze a confronto” dal dott. Matteo Caputo, Membro dell’Organismo di vigilanza dell’Università Cattolica di Milano e del Policlinico Gemelli e dal dott. Nicola Selvaggi dell’Università di Reggio Calabria. L’ultimo argomento “I nodi irrisolti della riforma” sarà affidato ai  professori Carlo Ruga Riva dell’ Università di Milano Bicocca, Alessandro Spena dell’Università di Palermo, Antonio Vallini dell’Università di Firenze e Vico Valentini dell’Università di Perugia.

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