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Immobili fantasma, Zavatti (Cgil): "Regolarizzazione non sia sanatoria"

Il coordinatore legalità e sicurezza Cgil Emilia Romagna invita le istituzioni modenesi a tenere gli occhi aperti: "Mappatura degli immobili necessaria per evitare rischi per il territorio"

La regolarizzazione degli immobili che seguirà alle recenti denunce non dovrà trasformarsi in una "nuova ed automatica sanatoria edilizia", tanto per fare un po' di cassa. Lo ha ricordato Franco Zavatti, coordinatore legalità e sicurezza Cgil Emilia Romagna, commentando i dati pubblicati sugli immobili fantasma presenti nella provincia di Modena. "Gli immobili fantasma e non censiti - ha spiegato - vanno individuati primariamente per evitare rischi e degrado per il territorio, contrastare l'abusivismo e l'illegalità. Poi, vengono gli effetti fiscali". La regolarizzazione sarà "una rilevante responsabilità e competenza in capo ai Comuni, i quali dovranno decidere, nei casi più rilevanti, se abbattere le costruzioni abusive o se invece metterle a reddito fiscale". Secondo l'esponente Cgil, "una mappatura rigorosa e trasparente degli immobili in questione è indispensabile per verificare la reale dimensione ed impatto delle costruzioni trovate abusive e, sopratutto, la loro presenza in parti del territorio a rischio idrogeologico, o sismico, o in aree protette". Infatti, il 94% dei Comuni modenesi è classificato a rischio idrogeologico: "Su un totale di 47 Comuni, 20 a rischio alluvione e 24 per frana ed alluvione - ha spiegato Zavatti - Si tratta perciò, oltre che mantenere sempre elevato il controllo sul territorio, di verificare se in porzioni di territorio a rischio, si sono insediate abusivamente strutture abitative, fabbricati agricoli o produttivi fuori norma".

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