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Cronaca

Inquinamento. Intervista a Luca Lombroso: "Siamo in una nuova era geologica"

Domenica 2 Ottobre il presidente dell’Associazione ASMER Emilia Romagna Meteo, Luca Lombroso, è stato premiato al festival “Un mare di lettere” per il suo libro “Ciao fossili". Ecco la nostra intervista al professor Lombroso

Il professor Luca Lombroso è diventato famoso in questi anni da un lato per la sua attività contro le meteo-bufale sul web e dall'altro per la sua letteratura a denuncia dell'inquinamento atmosferico. Domenica 2 Ottobre il presidente dell’Associazione ASMER Emilia Romagna Meteo, Luca Lombroso, è stato premiato al festival “Un mare di lettere” per il suo libro “Ciao fossili – cambiamenti climatici resilienza e futuro post Carbon”, Edizione Artestampa.

Per questo motivo lo abbiamo intervistato:

Nel suo libro Ciao Fossili sostiene che la terra è entrata in una nuova epoca climatica a causa della concentrazione di CO2 nell'atmosfera. Che cosa ci aspetta esattamente?

Siamo ormai entrati ufficialmente nell'antropocene, una nuova era geologica che vede l'uomo come fattore principale che influenza la geofisica del pianeta terra. In particolare per quanto concerne il clima le concentrazioni di anidride carbonica in atmosfera a causa dell'uso dei combustibili fossili hanno superato definitivamente la soglia psicologica di 400 parti per milione, cosa mai avvenuta da quando esiste l'uomo e durante tutta la nostra evoluzione, da almeno 2,,5 milioni di anni.  Allora la terra era molto diversa da oggi, modena per esempio era sommersa dal mare. Torneremo così? Non per questo secolo, ma comunque siamo in un territorio sconosciuto, il mare potrebbe arrivare a Ferrara e non solo le future ma anche le giovani generazioni e perfino noi cinquantenni potremmo assistere, come dice Papa Francesco nel l'enciclica Laudato Si, a cambiamenti climatici inauditi e a una distruzione senza precedenti degli ecosistemi o, in modo. più soft ma non meno grave, ammonisce la Banca Mondiale trovarci con cambiamenti. "Incompatibili con la società globale interconnessa "

Anche questo estate ha visto temperature record, non certo come lo scorso, ma guardando ai dati di 20 anni fa le temperature sono molto più variabili. Perché è successo questo?

Le estati sono mediamente molto più calde del passato, le estati presunte “fresche”, come il 2014, in realtà sono estati che, fino al 1990. Sarebbero state normali se non talvolta calde. Le estati modenesi si sono allungate, mediamente, di circa 20 giorni come numero medio di “giorni caldi”, sopra ai 30°C, dai soli, si fa per dire, circa 27 fino al 1990 a mediamente quasi cinquanta a inizio XXI secolo. La variabilità aumenta invece nelle piogge, apparentemente costanti o in lieve calo, ma in realtà caratterizzate, in estate, da una estrema variabilità, questo a causa della conformazione del Mediterraneo e dell’aumento dei temporali anche di forte intensità come abbiamo visto quest’anno.

Il suo libro più famoso è Apocalypse Now, sull'inquinamento eccessivo che la terra sta subendo. Quanto di ciò che aveva spiegato in quel libro ne ha già visto gli effetti in questi 4 anni dalla sua pubblicazione?

Sottotitolo di Apocalypse Now? era “possiamo salvare il mondo, ora”. E Poi forse era già tardi. Ora, gli effetti del climate change sono sempre più evidenti e diventa indispensali l’adattamento o meglio la “resilienza” che è uno dei cardini del mio nuovo libro, Ciao Fossili cambiamenti climatici resilienza e futuro Post Carbon, edizioni Artestampa e neo vincitore del “contro premio Carver” 2016 per la sezione saggistica


C'è ancora possibilità di tornare indietro ed evitare il peggio? Cosa devono fare i governi e le multinazionali?

Tornare indietro no, e anche l’obiettivo 2°C posto della Conferenza di Parigi, la COP 21, da cui è uscito un importante accordo internazionale, è difficile da realizzare. Meglio ancora sarebbe limitar el’aumento termico globale entro 1,5°C, ma questo significherebbe abbandonare i combustibili fossili entro una decina d’anni, francamente irrealizzabile. L’obiettivo 2°C è più realistico, e per dar eun’idea della differenza fra 2°C, scenario “low carbon” e 5°c, scenario “BAU business as usual, con 2°c il mare, innalzandosi a causa della fusione dei ghiacci, arriverebbe fino a Ferrara e alle porte di Bologna a fine secolo, con 1.5°C solo, diciamo così, nel primo entroterra della costa romagnola. Per realizzare questo obiettivo occorre comunque “decarbonizzare” la nostra società, passando a fonti rinnovabili per l’energia ma anche intervenendo drasticamente sui trasporti, abbandonando per esempio, tasto dolonte per il nostro territorio, il mito dell’automobili individuale con motore a scoppio. Per riuscire in questo, non bastano i governi, che a Parigi sono arrivati fin dove potevano, ma serve il contributo di tutti gli stackholder, come chiedono le Nazioni Unite al livello subnazionale, coiè a Regioni, città, ma anche imprese, multinazionali e comunità locali. Ci sono già molti esempi, comrpesa Modena con il Patto dei Sindaci e la Regione Emilia Romagna con il piano di decarbonizzazione Under2MOU, che prevede, pochi lo sanno, una riduzione dell’85-90% delle emisisoni di gas serra entro il 2050. Francamente serve però coerenzA: la corsa a nuove strade e autostrade è, devo dirlo, contraddittoria con questo obiettivo. 

Infine, una domanda che tutti si pongono: che autunno e specialmente che inverno ci aspetta? E' già possibile fare una previsione ora?

Recentemente ho superato un esame di “certificazione” come “tecnico meteorologo”, una forma volontaria, rilasciata da un organismo terzo, Dekra, con un complesso processo e regolamento e anche codice deontologico stilato da meteorologi, scienziati e ricercatori del settore con il servizio meteorologo dell’AM. Questo in modo da  distinguere chi pratica #labuonameteo da chi diffonde #meteobufale, e uno dei punti che cerchiamo di fare comprendere è che non è possibile formulare una previsione fin da ora per l’andamento dell’autunno e dell’inverno. E che le previsioni del tempo, affidabili fino a 5-7 giorni, sono cosa diversa dagli scenari del clima che non danno dettagli ma appunto condizioni medie sul lungo periodo.
Personalmente non mi preoccuperei dunque per il prossimo inverno ma soprattutto per il clima del futuro, che influenzerà la nostra società e le attuali giovani generazioni. E’ ora di agire, e sul serio, per dire Ciao Fossili e benvenute alle fonti rinnovabili, insieme a un rinnovamento degli stili di vita e del modello di sviluppo.

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