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Cronaca

Magner Bein | Il segreto dietro la bontà del Salame di San Felice

E' uno dei prodotti alimentari più noti e più pregiati delle nostre terre. Ecco il procedimento e gli ingredienti che rendono il salame di San Felice uno dei più buoni al mondo

Il Salame di San Felice è considerato uno dei salami più di alta qualità al mondo. A consentire questa descrizione sono le qualità organolettiche irripetibili che lo caratterizzano, infatti oltre al tipico sapore dolciastro e al profumo invitante e appetitoso, è ricco di proteine, come pochi altri salami. Questi risultati si possono ottenere solo se i maiali sono allevati in ambienti che rispettino il benessere degli animali, se no la carne perde molte delle sue qualità. 

Perché questo tipo di salame è ritenuto così buono e così energetico dagli esperti del settore? Bisogna sapere che il clima della Pianura Padana consente la conservazione dei salami grazie quantità di sale minore di quelle necessarie se si uscisse da questo contesto geografico. A ciò si aggiunge per il salame di San Felice la parte scelta e tagliata del maiale, ossia la mezzena, che viene macinata insieme al grasso e quindi salata a secco, messa in concia e quindi insaccata con i budelli dell'animale stesso. Per il detto popolare che del maiale non si butta via niente. 

Anche il sistema di legatura del prodotto segue una tradizionale operazione, ossia per dare al salame l'aspetto tipico e permetterne l'appendimento, i budelli sono preparati accuratamente seguendo indicazioni quantitative e metriche ben definiti. Il prodotto viene fatto asciugare in appositi locali possibilmente situati al primo piano dello stabile, quindi subisce il processo della stagionatura per un periodo che varia in durata a seconda della temperatura ed umidità e va dai 3 ai 4 mesi. 

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