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Cronaca

Le origini delle tradizioni del Capodanno modenese

Bruciare la vecchia, mangiare chi l'uva e chi le lenticchie, e attendere l'arrivo del nuovo anno nel noto "veglione". Un mix di tradizioni molto seguite nel modenese, ma le loro origini sono ben più lontane

Siamo ormai tutti pronti a fare il conto alla rovescia per l'arrivo del nuovo anno, ma non è un vero Ultimo dell'Anno se non ci sono le tradizioni tipiche di San Silvestro. E' così infatti che cercheremo di scoprire da dove hanno inizio queste tradizioni.

IL VEGLIONE E' NATO PRIMA DI GESU'. Erroneamente si tende a pensare che l'origine della tradizione del veglione e del 1° Gennaio, come data di inizio del nuovo anno, sia legata alla tradizione cristiana in quanto il primo giorno del nuovo anno si festeggia la Madonna. In realtà questa tradizione del veglione risale al 46 a.C con Giulio Cesare e con il calendario Giuliano, infatti prima il capodanno era il 1° Marzo. E per farvi capire quanto le nsotre tradizioni siano legate all'Antica Roma, basti pensare che il mese di Gennaio è in onore del dio Giano.

LE ORIGINI CELTICHE DELLA VECCHIA. Una delle tradizioni più apprezzabili della nostra tradizione è bruciare la Vecchia, come direbbero i modenesi, o il Vecchione, come spiegherebbero i bolognesi. Questa tradizione vede al centro un manichino di legno e stoffa che è stato posto sopra un falò acceso proprio al concludersi del count down e quindi all'arrivo del nuovo anno. La tradizione vuole che in questo modo si brucino le cose vecchie per fare spazio al nuovo. E anche se spesso questo evento è accompagnato dalla presenza del parrocco di paese, questa tradizione è tutt'altro che cristiana, perchè risale agli antichi riti rurali dei celti, che ineggiavano gli dei accendendo il fuoco. 

PORTANO PIU' FORTUNA L'UVA O LE LENTICCHIE. I cibi che si ritengono portino fortuna a capodanno sono ben otto, ossia lenticchie, riso, bietola, mandarini, uva, melagrana, peperoncini e mano di Budda. La nostra tradizione vede competere nel portar fortuna due cibi in particolare ossia le lenticchie e l'uva. Le prime erano mangiate dagli antichi romani per celebrare la fine dell'anno solare. Non solo, venivano regalate all'interno di una borsa di cuoio che andava legata ad una cintura, pensando che una volta donate ad amici e parenti, queste potessero diventare monete. Di fatto i soldi erano portati in contenitori di tessuto legati alla cinta. Mentre l'uva è considerata portatrice di fortuna in quanto era sinonimo di abbondanza nell'antica Roma, ma non solo: si pensa che si debbbano mangiare 12 chicchi d'uva, uno per ogni mese. 

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