Un "patentino" agli adolescenti per poter usare internet, la bizzarra idea della Polizia Postale

Far navigare i più giovani su internet e sui social network con una 'patente' in tasca. Esattamente come è necessario avere la patente nautica per guidare i motoscafi o il patentino per lo scooter. A lanciare la proposta è Geo Ceccaroli, dirigente della Polizia postale dell'Emilia-Romagna, questa mattina a margine della presentazione di un nuovo protocollo operativo con alcuni enti e imprese di Bologna contro il rischio di truffe online.

Ceccaroli parte dal caso venuto alla luce qualche settimana fa a Modena, dove alcune decine di ragazzine si sono ritrovate in Rete le loro foto osè scambiate in chat. E proprio "in relazione ai più giovani- spiega il dirigente della Postale- abbiamo fatto questa riflessione. Il web è uno strumento potentissimo, una macchina velocissima. Per tutti gli strumenti che utilizziamo, ci viene richiesta un'abilitazione: ad esempio, abbiamo la patente nautica per guidare il motoscafo, la patente per l'auto e il patentino per lo scooter".

E allora, ragiona Ceccaroli, "perchè non ragioniamo anche sulla necessità di dotare i più giovani di una sorta di abilitazione per l'utilizzo del web, per evitare di incorrere in vicende assai spiacevoli che segnano in maniera importante, se non definitiva, la loro reputazione".

Si tratta sicuramente di una proposta non comune, che parte da un principio sacrosanto – quello di tutelare i più giovani di fronte alla pervasività dei mezzi di comunicazione digitali – ma che risulterebbe quantomeno di difficile applicazione. Almeno se la si intende come una "patente" in senso stretto.

(DIRE)