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Cronaca Viale Trento e Trieste, 33

Garage Ferrari irregolare, demolizione o maxi multa

A 27 anni dalla concessione arriva il provvedimento per eseguire la sentenza del Tar, confermata dal Consiglio di Stato: 180 giorni per la demolizione o per fornire un progetto che ne dimostri l'impossibilità tecnica. In quel caso c'è la sanzione pecuniaria

Correva l'anno 1987 quando il Comune di Modena deliberò una variante al Piano Urbanistico per consentire l'edificazione del Garage Ferrari di viale Trento e Trieste, opera ritenuta prioritaria per la mobilità modenese in tempi in cui il Novi Park ancora doveva essere concepito. Oggi, a 27 anni di distanza, una sentenza del Consiglio di Stato ha confermato un precedente pronunciamento del Tar, che ha di fatto dichiarato irregolare tutto il procedimento che portò all'edificazione del parcheggio.

Si tratta di una decisione che il Tribunale Amministrativo maturò già nel lontano 1990, ma che la lentezza della giustizia nel rispondere al ricorso dell'Amministrazione Comunale trascinò per altri 24 anni. Fatto sta che, alla luce dell'ultima sentenza, il Comune si è visto costretto ad emettere un provvedimento nei confronti dei proprietari, la società B.A. Service spa, che ha tempo ancora un mese per presentare il progetto che il Comune di Modena le richiesto lo scorso maggio in esecuzione della sentenza del Tar del 2013.

Il provvedimento del Comune, infatti, dava alla società 180 giorni per provvedere alla demolizione totale dell’edificio o alla demolizione parziale, della parte eccedente il limite di 6 metri cubi per metro quadro con mantenimento della parte residua, oppure per presentare un progetto che dimostri “con certezza l’impossibilità tecnica della demolizione della parte eccedente o dell’intero edificio senza pregiudizio della parte rimanente, con conseguente applicazione della sanzione pecuniaria” in luogo della demolizione.

Il termine di 180 giorni tiene conto, si precisa nel provvedimento, “della ultraventennale esistenza del fabbricato, delle difficoltà insite nella demolizione, delle complicazioni esecutive che presuppongono una programmazione, anche con riguardo alle attività di terzi insediate nell’immobile”. La cosiddetta parte eccedente è rappresentata dagli ultimi due piani del parcheggio per un volume complessivo di circa 13 mila metri cubi.

Nel provvedimento si sottolinea che “l’immobile, benché di proprietà privata, costituisce un’importante servizio indispensabile per le esigenze pubbliche della sosta del centro storico” e, da questo punto di vista, rappresenta una struttura di “pubblico interesse”. Quale sarà il futuro del garages multipiano? Questa volta non saranno possibili ulteriori ricorsi e dovremo perciò attendere poco per scoprirlo.

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