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Cronaca Finale Emilia

Terremoto nella bassa, il suolo si è alzato di 15 centimetri

La rottura della faglia sismica ha causato il brusco sollevamento della superficie terrestre: lo hanno riferito l'Asi, il Cnr e l'Ingv mediante l'utilizzo di satelliti COSMO-SkyMed

In merito al terremoto nella bassa modenese, "Per una parte dell’area studiata si è avuto un sollevamento il cui valore massimo è pari a circa 15 centimetri". Lo ha reso noto un comunicato congiunto dell’ASI Agenzia Spaziale Italiana, il CNR-IREA Consiglio nazionale delle ricerche-Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente e l’INGV Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Subito dopo le prime scosse della scorsa settimana, i tecnici delle tre agenzie si sono subito messi all'opera per risalire alle cause del fenomeno e per programmare "nuove acquisizioni radar dai satelliti della costellazione COSMO-SkyMed al fine di disporre, in tempi molto rapidi, di informazioni circa la deformazione crostale connessa alle scosse sismiche di maggiore energia: tipo di deformazione, entità ed estensione del territorio interessato".

SATELLITE - Stando a quanto riportato dalle tre agenzie sulla deformazione del terreno della bassa, l'attività informativa svolta dai sistemi radar per l'Osservazione della Terra "è risultata l’unica capace di fornire, in tempi brevissimi, un quadro d’insieme della situazione, non rilevabile con le metodologie ottiche standard". Infatti, mediante una tecnica denominata Interferometria Differenziale è stato possibile "misurare spostamenti del terreno, anche dell’ordine dei centimetri, utilizzando immagini radar acquisite prima e dopo un evento sismico. L’ultima acquisizione dei satelliti COSMO-SkyMed sulla zona interessata dal sisma è avvenuta la sera del 19 maggio, poche ore prima dell’evento".

SOLLEVAMENTO - Per poter calcolare la deformazione del suolo è necessario attendere che uno dei satelliti ripassi esattamente sulla stessa orbita: "L’Agenzia Spaziale Italiana ha immediatamente predisposto l’acquisizione del primo passaggio utile post-terremoto, avvenuto nella serata del 23 maggio - ha spiegato il comunicato - Il risultato ottenuto dall'elaborazione dati è il cosiddetto interferogramma, cioè una mappa di deformazione espressa in termini di cicli di colore. Ogni ciclo, o frangia, è rappresentativo di circa 1.5 cm di sollevamento della superficie terrestre dovuto alla rottura della faglia sismica al di sotto di 1-2 km di profondità". 

ORIENTAMENTO - Pur rappresentando solo il settore più orientale dell’area presumibilmente in deformazione, questo primo risultato consente di capire che questa ha "un orientamento prevalentemente est-ovest, parallelo alla struttura tettonica che ha generato il terremoto, e può quindi fornire utili informazioni per la definizione della geometria complessiva del processo in atto. La qualità  delle immagini risulta buona, nonostante le condizioni non ottimali della superficie (presenza di coltivazioni e vegetazione)". I dati satellitari verranno integrati nei prossimi giorni con le informazioni provenienti dalle campagne di rilievo tuttora in corso sul posto da parte degli esperti.

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