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Cronaca

Unimore assume nuovi docenti e ricercatori, con nuove regole

Unimore avvia un piano di assunzioni ed avanzamenti di carriera che entro il 2015 poterà in dote all’Ateneo 47 nuovi docenti e ricercatori. “Criteri condivisi e trasparenti garantiranno una distribuzione tra i Dipartimenti assolutamente equa e rigorosa”

In Unimore in arrivo 47 nuovi docenti e ricercatori. Per la precisione si tratta di 20 nuove assunzioni e 27 avanzamenti di carriera. Dopo anni di quasi ‘blocco’ del personale, l’introduzione di nuovi parametri meritocratici nella valutazione degli Atenei italiani ha portato in dote all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia un notevole pacchetto di quote finalizzate alla valorizzazione del proprio personale, determinate attraverso i cosiddetti “punti organico”. E per la prima volta questi ultimi saranno distribuiti ai Dipartimenti attraverso criteri meritocratici trasparenti.

La vera grande novità, introdotta per consentire una effettiva condivisione, è che l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia è tra i primi atenei in Italia ad aver deciso di affidarsi a “criteri oggettivi e trasparenti, che garantiscano equità e rigore” nella distribuzione dei punti organico. E qui sta la seconda grande ‘rivoluzione’ voluta dal Rettore prof. Angelo O. Andrisano, che l’aveva promessa in campagna elettorale, ovvero che si realizzerà una sorta di decentramento di poteri in quanto i punti organico verranno ripartiti e gestiti in autonomia dai Dipartimenti. Guardando, infatti, i risultati ottenuti dai Dipartimenti si è impostato un algoritmo semplice ed estremamente robusto, capace di valorizzare in modo trasparente ricerca, didattica e capacità di attrarre risorse dall’esterno, nonché di compensare eventuali situazioni di squilibrio storico. 

I criteri che sono stati utilizzati per determinare il budget di punti organico assegnati in capo ad ogni Dipartimento, sono stati decisi in coerenza con i criteri nazionali di valutazione, con cui il MIUR ripartisce le risorse tra le Università italiane, cui si aggiunge appunto la volontà tutta locale di correggere situazioni di squilibrio interne. A livello pratico, dunque, Unimore si è data quattro criteri, che orientano le sue scelte come ‘punti cardinali’.

Il 40% è stato attribuito per la ricerca, utilizzando come indicatori oggettivi i risultati dell’abilitazione scientifica nazionale 2012 e 2013 e la Valutazione nazionale ANVUR sulla qualità della ricerca 2004-2010 (l’ultima realizzata), una rilevazione discussa – anche perché risente delle dimensioni dei Dipartimenti – ma oggettiva e non autoreferenziale. Il 30% è stato attribuito per la Didattica, assegnando un peso del 25% alla docenza 'frontale', mentre il rimanente 5% è stato calcolato considerando il numero di studenti per docente. Un ulteriore 20%, poi, è stato attribuito per incoraggiare e valorizzare la capacità di attrarre risorse dall’esterno e il restante 10% è stato utilizzato per garantire una contrazione uniforme tra i dipartimenti e assicurare in qualche modo un riequilibrio rispetto alle dinamiche del recente passato, poiché solo il 20%, infatti, dei punti organico persi è stato reintegrato in media in ateneo. 

Applicando i criteri adottati gran parte delle esigenze dei Dipartimenti sono state pressoché interamente soddisfatte. A ciò ha concorso la decisone del Rettore di ridurre la propria quota di punti organico a disposizione dal 15 al 10%. Nel 2015 verranno così assunti 2 ordinari esterni per Medicina; 27 ricercatori Unimore avanzeranno al ruolo di associati e saranno assunti 1 associato esterno e 17 ricercatori. 

“Con questo algoritmo, applicato in maniera scientifica – afferma il Rettore prof. Angelo O. Andrisano – ci siamo voluti dare regole premiali capaci di rendere obiettivi i parametri della valutazione, del peso e del ruolo delle varie strutture accademiche, sottraendo i riconoscimenti a logiche discrezionali o addirittura autoreferenziali. Siamo tra i primi Atenei italiani ad adottare una simile metodologia, che estende e perfeziona i criteri impiegati dal MIUR nella valutazione, e con questa decisione, condivisa dal Consiglio di Amministrazione, ho tenuto fede ad una promessa contenuta nel mio programma elettorale. Il CdA al riguardo ha fatto un lavoro eccellente ed ha indicato un percorso che alimenterà una sana competizione tra i vari Dipartimenti, ma da cui ne trarrà certamente beneficio Unimore”.  

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