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Economia

Occupazione, calo del 2% nella prima metà dell'anno

Secondo i numeri della Camera di Commercio, industria e servizi arretrano di circa il 2%, mentre restano stabili le costruzioni e l'agricoltura. In lieve crescita le Public Utilities. Dal 2008 ad oggi si sono persi 4.400 posti di lavoro

Al 30 giugno 2013 l’occupazione delle imprese modenesi si è contratta del -1,7% rispetto alla stessa data del 2012, contro una flessione media regionale del -2,1%. Alla lieve crescita delle “public utilities”, cioè energia elettrica, gas, acqua, gestione rifiuti e reti fognarie (+1%) e alla stabilità delle costruzioni (+0,2%) si contrappone l’andamento negativo dell’industria (-2,4%), dei servizi (-1,6%) e dell’agricoltura (-0,8%). Il settore edile locale, in particolare, diverge positivamente dall’andamento medio regionale (-3%).

Si tratta degli ultimi dati diffusi dalla Camera di Commercio di Modena, in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna e con la società Gruppo Clas, riguardanti l’aggiornamento al primo semestre 2013 di SMAIL - Sistema di Monitoraggio Annuale sulle Imprese e il Lavoro, banca dati informativa che permette di monitorare le imprese attive in Emilia-Romagna con almeno un addetto, attualmente pari a circa 66mila unità in provincia, nonché le loro unità locali e i relativi addetti. Occorre peraltro tener presente che per SMAIL i lavoratori in cassa integrazione sono considerati tra gli occupati, pertanto le flessioni reali potrebbero essere più elevate.

All’interno del settore industriale, i decrementi più consistenti si registrano nel legno-mobili (-5,2%), nel tessile-abbigliamento-calzature e nel comparto della lavorazione dei minerali non metalliferi in cui è compreso il ceramico (-4,2% in entrambi i casi), nella carta-cartotecnica (-2,9%). L’industria metalmeccanica, che occupa oltre il 45% degli addetti dell’industria, mostra nel suo insieme un calo del -2,2%, con andamenti assai differenziati al suo interno, dove risultano tendenzialmente stabili la fabbricazione e l’installazione di macchinari. Altri due settori industriali, vale a dire l’industria alimentare e la chimica-farmaceutica, presentano un andamento leggermente positivo, con variazioni appena superiori all’1%.
 
Nei servizi mostrano variazioni positive l’istruzione (+3,9%), i servizi dei media e della comunicazione (+1,7%), l’informatica e le telecomunicazioni (+1,5%), i servizi avanzati alle imprese (+1,4%) e la sanità-assistenza (+1,2%). A differenza di quanto accadeva fino allo scorso anno, la ristorazione segna il passo, perdendo negli ultimi 12 mesi il 4,3% dei relativi addetti.  Oltre a essa e ai servizi di alloggio (-10%), registrano un segno negativo anche le attività dei trasporti (-3,9%), le attività ricreative, culturali e altri servizi alle persone (-3,5%), il commercio (-1,2%) e i servizi finanziari (-1,1%); stabili i servizi operativi. Va osservato che il turismo, la ristorazione e i servizi connessi sono stati negativamente influenzati dall’andamento climatico del periodo, oltre che naturalmente dalla generale riduzione dei consumi.

Esaminando inoltre il quinquennio giugno 2008-giugno 2013, che consente di valutare gli effetti complessivi della lunga crisi che stiamo vivendo sull’economia provinciale, si rileva il forte calo dell’occupazione dell’industria (-11,7%) e delle costruzioni (-13,5%), mentre l’agricoltura ha perso l’1,8% dei propri addetti, come è avvenuto anche per le Public Utilities. Tali contrazioni sono state in parte compensate dall’aumento dei servizi , con un +2,5%, dovuto però quasi interamente alla ristorazione. Nel complesso del periodo, l’occupazione in provincia di Modena si è ridotta del -6,4% escludendo la ristorazione; la variazione negativa è meno pesante (-5,1%) se si considera anche questo settore, i cui marcati aumenti sono presumibilmente dovuti all’utilizzo di un maggior numero di addetti impiegati per brevi periodi. A livello regionale l’occupazione nel quinquennio considerato si è ridotta del -5% al netto della ristorazione e del -3,8% nel complesso.

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