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Crisi, boom di cassaintegrati anche nelle cooperative

In aumento fra le cooperative aderenti a Legacoop il ricorso agli ammortizzatori sociali. Dai 5.490 lavoratori a fine dicembre 2012, agli 8.361 di fine maggio 2013. Cattabiani: "Il Governo si affretti a varare misure a sostegno dell'economia"

In linea con in dati provinciali, anche tra le imprese cooperative si allarga a macchia d'olio il ricorso agli ammortizzatori sociali ordinari e in deroga. Nel suo IX Rapporto semestrale sull’occupazione, Legacoop Emilia-Romagna ha pubblicato numeri preoccupanti, per un settore che sul nostro territorio è tradizionalmente più tutelato, grazie ad un regime fiscale agevolato. Se a dicembre 2012 – senza includere le cooperative colpite dall’evento sismsico – le imprese che avevano fatto ricorso alla cassa integrazione erano 113 con 5.490 lavoratori coinvolti, a fine maggio 2013 hanno toccato quota 118 con 8.361 dipedenti coinvolti.

Dai dati emerge che il ricorso ai contratti di solidarietà resta sostanzialmente stabile, si registra un sensibile aumento della Cigs in deroga (40 aziende per 805 lavoratori a fine maggio contro 31 aziende con 512 lavoratori a dicembre 2012) e della Cigo in deroga (con una diminuzione, da 27 a 17, delle aziende interessate, ma con un aumento, da 969 a 1.960, dei lavoratori coinvolti). La Cassa integrazione ordinaria vede coinvolte 25 aziende e 1.368 lavoratori (erano 23 per 1.050 lavoratori a fine dicembre), quella straordinaria conta 16 aziende per 2.316 lavoratori contro le 13 cooperative per 948 lavoratori del dicembre 2012. Le difficoltà riguardano soprattutto il settore delle costruzioni, del legno, dei servizi sociali e del facchinaggio.

“Eravamo consapevoli che nel corso di quest’anno sarebbero venuti al pettine alcuni nodi e che le difficoltà in certi comparti sarebbero diventate più acute”, commenta il presidente di Legacoop Emilia-Romagna, Paolo Cattabiani. “I soci lavoratori e i gruppi dirigenti delle cooperative stanno facendo di tutto per tutelare il lavoro e le imprese, anche mettendo in campo progetti di riqualificazione, ma occorre – prosegue Cattabiani – che il Governo si affretti a varare misure che sostengano l’economia. Inoltre, va modificata la riforma delle pensioni, attenuandone gli effetti: vogliamo offrire lavoro a un maggior numero di giovani e abbiamo bisogno di arricchire le imprese con nuove professionalità: l’allungamento dell’età lavorativa ha creato un tappo che, in questo contesto difficile, appare insormontabile».

Fortunatamente le evidenze della crisi aggiuntiva dettata dal sisma dello scorso anno sono rientrate con più facilità del previsto: i lavoratori delle cooperative della bassa sono infatti stati riassorbiti quasi completamente. Restano 6 in cassa integrazione ordinaria e 11 in Cassa in deroga, mentre erano 894 a fine dicembre e 4.607 nel giugno del 2012.

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