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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia Sassuolo

Anno difficile per la ceramica, vendite calate del 19.3%. In cassa integrazione 6mila addetti

Confindustria Ceramica alle prese con una forte contrazione su tutti i mercati, che potrebbe avere ricadute molto negative sul comparto sassolese dopo il boom post-covid

L'industria italiana delle piastrelle di ceramica chiude il 2023 con "una forte contrazione" dei volumi di produzione, vendite ed export. La produzione si è ridotta di 90 milioni di metri quadrati e si contano 6.000 dipendenti in cassa integrazione. La domanda ha registrato durante l'anno un marcato calo in tutti i continenti. È la tendenza che emerge alla conferenza di stampa di fine anno, nel quartier generale di Sassuolo, promossa da Confindustria ceramica.

Il preconsuntivo 2023 elaborato da Prometeia indica per il settore delle piastrelle, quindi, un netto calo, con volumi di vendite intorno ai 362 milioni di metri quadrati (-19,3% rispetto al 2022), legati a esportazioni nell'ordine di 277 milioni di metri quadrati (-22,1%) e vendite sul mercato domestico vicine a quota 85 milioni di metri quadrati (-8,7%). La contrazione ha interessato tutti i principali mercati del mondo, in particolare Europa occidentale e nord America (e il dato di preconsuntivo della produzione è stimato su livelli simili a quelli delle vendite).

"La situazione attuale - commenta il presidente di Confindustria ceramica, Giovanni Savorani - è fotografata con tutte le sue difficoltà da quattro numeri: i tassi di interesse della Bce sono stati confermati al livello record del 4,5%, valore che traina al rialzo tutta la struttura dei tassi di interesse delle nostre imprese, e le vendite di ceramica sono calate del 20%; la produzione si è ridotta di 90 milioni di metri quadrati ed abbiamo 6.000 dipendenti in cassa integrazione. Siamo in presenza di una crisi della domanda che interessa tutti i mercati, a partire dai principali paesi esteri del nostro export". 

Continua Savorani: "Per non appesantire troppo i magazzini sono state fatte fermate straordinarie degli impianti sia nel corso dell'anno che adesso, con uno stop abbastanza generalizzato fino a dopo la metà di gennaio 2024 e con il rischio che, in alcuni casi, prosegua anche nelle settimane successive". In questa situazione, oltre alla consueta manutenzione degli impianti, alcune aziende hanno avviato investimenti per la riqualificazione di linee produttive. Allargando il raggio, osserva Savorani, "la competitività del sistema paese nel quale le nostre aziende sono chiamate ad operare è uno scenario con luci ed ombre. Diamo un giudizio positivo del decreto Sicurezza energetica, che conferma le due misure strutturali, finora mai attuate, a favore dei settori energivori quali la gas realese di metano nazionale e la electricy release. Auspichiamo che si possano arrivare a mettere a terra questo provvedimento in tempi brevi. Una preoccupazione deriva dalla Germania e Francia, dove- segnala il presidente industriale- si vuole definire un prezzo limitato dell'energia elettrica per le imprese energivore nel medio lungo termine".

"Luci ed ombre le troviamo anche nel campo delle infrastrutture", evidenzia il presidente di Confindustria Ceramica, Giovanni Savorani, facendo il punto alla conferenza di fine anno a Sassuolo. "Abbiamo inaugurato nei giorni scorsi- continua Savorani nel campo della mobilità- il sovrappasso ferroviario sulla Pedemontana che renderà più fluido il traffico nel distretto. Ci sono voluti un anno e mezzo per completare l'iter dell'opera: una dimostrazione che, quando si lavora bene e c'è la volontà di fare le cose, anche le infrastrutture si possono fare in tempi ragionevoli. In questa direzione, bene anche la prosecuzione dei lavori per il potenziamento del porto di Ravenna", che rappresenta il naturale approdo delle materie prime per il settore.

"Abbiamo finanziato - aggiunge Savorani - lo studio di fattibilità del terzo ponte sul fiume Secchia, consegnato sia alle amministrazioni interessate che anche alle nostre aziende, che conferma l'utilità di questa infrastruttura per ridurre le congestioni del traffico e gli impatti emissivi". E "riconfermiamo ancora una volta la centralità della bretella Campogalliano-Sassuolo, per la quale auspichiamo- si raccomanda il presidente industriale ceramico- che vengano accelerati i tempi per gli espropri e l'apertura dei cantieri, tanto per questo asse autostradale quanto per il sistema delle altre infrastrutture locali connesse. Fondamentale, per una industria come la nostra che già utilizza i trasporti via ferrovia con tassi doppi rispetto alla media nazionale, è che venga realizzato anche il raccordo ferroviario tra gli scali di Dinazzano e Marzaglia, così da mettere a sistema le due strutture ed alzare il livello di efficacia ed efficienza della mobilità delle merci del distretto ceramico". (DIRE)

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