Al Teatro Storchi Elena Bucci e le sue "Autobiografie di ignote"
In occasione dell’8 marzo, la Giornata internazionale della donna, L’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Modena ed Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale presentano al Teatro Storchi alle ore 21.00 Autobiografie di ignote, una selezione intima e personale di ritratti al femminile, tra poesia, racconto e canto, di e con l’attrice, autrice e regista Elena Bucci.
«Di fronte alle preoccupanti disuguaglianze e drammatiche violenze di genere che ancora pervadono le nostre società su scala mondiale – afferma il Presidente di ERT Giuliano Barbolini – come istituzione culturale pubblica sentiamo forte il dovere di dare un contributo per sensibilizzare su questi temi tutte le generazioni, in particolare quelle più giovani. Prendere parte alle iniziative promosse dal Comune di Modena in occasione della Giornata internazionale della donna rappresenta per ERT un impegno fondamentale da rafforzare e qualificare via via, per affermare l’importanza della parità di genere in ogni settore della vita pubblica e privata, alimentando il progetto comune di una società più inclusiva ed egualitaria».
«Per questa occasione – commenta il Direttore di ERT Valter Malosti – ho voluto coinvolgere una delle protagoniste della scena teatrale italiana, Elena Bucci, non solo per il suo straordinario percorso di autrice, attrice e regista, ma anche per la sua lunga ricerca artistica attorno alle resistenze e agli universi femminili, di cui ha raccolto testimonianze, parole e racconti. In questo potente e imperdibile spettacolo, Bucci darà voce a tante storie di donne, compresa la propria, in un intreccio di musica e poesia».
In Autobiografie di ignote, Elena Bucci parte dalle improvvisazioni e dalla scrittura teatrali, dalla composizione in musica delle emozioni e delle visioni raccolte, per raccontare alcuni ritratti femminili. Le figure create nel corso della sua lunga carriera teatrale, partecipano alle esistenze di donne che la stessa Bucci ha conosciuto, sfiorato, incontrato: così il personaggio di Ofelia è un’aspirante naufraga per amore di un bagnino violento, Zaira con i capelli intrecciati in testa come una corona impara a memoria tutte le melodie e le ripete, e Monica è una casalinga impazzita per gli psicofarmaci nel tentativo di capire perché le grandi battaglie culturali si siano per lei tradotte in un grigio destino di dorata sottomissione alla carriera del marito.
L’attrice immagina di dare voce a un coro del quale diventa medium, composto da molti linguaggi e idiomi: dal canto al dialetto, dalla poesia al racconto. La narrazione è intessuta di voci di donne di epoche, culture e fortune diverse, tutte unite da una ricerca di autenticità e di pienezza che le ha rese ai suoi occhi eroiche. A partire dalla sua ricerca artistica sulle tecniche di resistenza e opposizione femminili - che attraverso canto e risate hanno permesso alle donne di creare gioia anche di fronte alle più clamorose ingiustizie e di riconoscere ogni vita come un romanzo senza fine – Elena Bucci intreccia le biografie di questi personaggi alla propria. «Quando potremo smettere di pensare alle donne come una categoria da proteggere sarà un momento di grande felicità: vorrà dire che visioni, linguaggi, modi di intendere la vita saranno finalmente in dialogo verso una costruzione del futuro più armonica rispetto a quella presente che sta rivelando la sua violenta fragilità».