Sindacalisti e attivisti a processo, un convegno sulla "anomalia giudiziaria modenese"
Negli ultimi dieci anni il tribunale di Modena si è andato intasando a causa di numerosi processi contro sindacalisti, lavoratori, attivisti e studenti che hanno preso parte ad una stagione di lotta per certi versi aspra nel periodo pre-covid, legata in particolare alla mobilitazione del SI Cobas (e non solo) nei settori della lavorazione carni, della logistica e in altri contesti aziendali, oltre che in manifestazioni di piazza.
Sulla scorta di questi fatti, le forze politiche e sindacali di opposizione – Movimento 5 Stelle, S.I. Cobas, Modena Volta Pagina, Unione Popolare – hanno organizzato il convegno “L’anomalia giudiziaria modenese”, che si svolgerà sabato 25 novembre a Modena alle ore 14:30 presso la sala comunale del Villaggio Giardino, per puntare i riflettori su ciò che accade nella propria città.
"Per finire alla sbarra basta aver scioperato pacificamente davanti alla propria azienda, aver distribuito volantini o partecipato ad una manifestazione. Le denunce cadono a pioggia su cittadini e lavoratori che esercitano i propri diritti costituzionali, trasformandosi poi in lunghi anni di udienze e, talvolta, in aspre condanne - spiegano gli organizzatori, fra cui in particolare la deputata pentastellata Stefaa Ascari - Stiamo parlando di 593 imputati tra lavoratori e sindacalisti (circa 520 persone fisiche, dato che i funzionari sindacali hanno più procedimenti) per il periodo 2017-2022, oltre a circa 150 imputati per reati politici e sociali (manifestazioni, volantinaggi, occupazioni dimostrative, ecc), e ai 13 procedimenti a carico di giornalisti che hanno raccontato quelle vicende o semplici cittadini che hanno scritto qualche commento critico sui social".
Lo zelo del tribunale modenese nel perseguire operai e attivisti stride con l’immobilismo di fronte alle decine di denunce sugli abusi, anche gravissimi, commessi dalle forze dell’ordine. I casi più eclatanti riguardano le recenti richieste di archiviazione per i 120 agenti accusati di torture e lesioni al carcere Sant’Anna durante la rivolta del 2020, così come la frettolosa archiviazione per 8 dei 9 detenuti morti in quei giorni. Questa situazione getta pesanti ombre sulla tenuta democratica del territorio e delle sue istituzioni", chiosano i promotori del'iniziativa.