“Opere scelte” di Leone Pancaldi in mostra a Lama Mocogno
Inaugura sabato 19 agosto alle ore 18 presso le Sale delle Arti di Via XXIV Maggio, 2 a Lama Mocogno, la mostra “Opere scelte” di Leone Pancaldi (1915-1995). La mostra sarà visitabile, a ingresso gratuito, al sabato dalle 17.00 alle 19.00 e nelle domeniche e festivi dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.00. Visite in altri orari sono possibili su appuntamento (tel. 0536/44003, mail: francesco.gherardi@comune.lamamocogno.mo.it).
L’esposizione, a cura di Sandro Malossini di “Felsina Factory”, rende omaggio ad un grande artista ed architetto che nel 1940 e 1941 proprio a Lama Mocogno saliva in bicicletta da Bologna per passare qualche giorno con la fidanzata, poi di lì a poco moglie, che trascorreva le vacanze estive tra Lama Mocogno e La Santona.
Nato a Bologna e formatosi tra l’Accademia di Belle Arti della città felsinea e la scuola di Architettura dell’Università di Firenze, dove si laureò con Adalberto Libera, noto rappresentante dell’architettura razionalista e moderna, Pancaldi prese parte alla seconda guerra mondiale e fu internato militare italiano ad Oberlangen, Sandbostel e Wietzendorf. Nel dopoguerra collaborò con Cesare Gnudi e Andrea Emiliani divenendo uno dei più noti architetti di musei in Italia. Parallelamente ad attività professionali prestigiose, quali il progetto di rinnovamento della Pinacoteca nazionale di Bologna, Pancaldi non trascurò l’impegno artistico come pittore, esponendo alle Biennali di Venezia del 1956 e 1964. Nei decenni seguenti, Pancaldi proseguì nell’attività di architetto e di pittore, lasciando al momento della sua scomparsa, nel 1995, circa trecento quadri, molti disegni e un ricco archivio di lavori di architettura.
La mostra si compone di una ventina di opere realizzate tra la fine degli anni quaranta e gli anni settanta. Ripercorrono tutta la carriera artistica di Leone Pancaldi, dalle prove già significative dei paesaggi scomposti, in particolare case e chiese, dove convive la conoscenza del cubismo con la formazione di architetto, per proseguire poi con l'esperienza informale, molto vicina alle teorie dell'amico Francesco Arcangeli con il suo Ultimo Naturalismo. Sul finire degli anni Sessanta e inizio Settanta, mentre il mondo sta subendo trasformazioni tecnologiche, sociali e ambientali, Leone Pancaldi trasforma la sua arte in un sogno fantascientifico dove ci avverte dei cambiamenti in corso. In mostra un esempio con l'opera Scienza termonucleare del 1971. Gli ultimi anni la sua ricerca lo vedranno impegnato a rivisitare l'arte del passato e creare grandi opere liriche dedicate alla compagna della sua vita: la musica.