Tre giornate dedicate a tre storie modenesi al Palazzo dei Musei
Tre giovedì, tre autori, tre storie modenesi alla Caffetteria del Palazzo dei Musei
La Caffetteria del Palazzo di Musei (viale Vittorio Veneto 5, Modena, info: 338 751 4075) ospita per tre giovedì, a partire dal 5 novembre, tre autori che hanno parlato di storie legate a Modena. Giovedì 5 novembre alle ore 17,00 Elisa Guidelli presenterà il suo Romanzo di Matilda (pp. 320, Meridiano Zero, € 16,00). Giovedì 12 novembre alle ore 17,00 sarà la volta di Gabriele Sorrentino che racconterà Quando a Modena c’erano i Romani (Ed. Terra e Identità, pp. 272, € 15,00). Chiuderà la rassegna, giovedì 19 novembre Carlo Baja Guarienti col Bandito e il Governatore (Edizioni Viella, € 22 pagine 233). Tre storie diverse unite da un forte legame con Modena e tre autori con percorsi molto differenti, accomunati dalla riscoperta della Storia. Una rassegna che si adatta alla perfezione al contesto della Caffetteria dove è possibile sorseggiare un drink all’ombra di alcuni dei più bei monumenti della Modena romana.
Il Romanzo di Matilda narra la vita, i lutti, gli amori, le lotte, la caduta, il riscatto, le violenze e le passioni della Grancontessa. Un romanzo storico che racchiude campagne militari, storie d’amore tormentate e piccanti, indovine che predicono il futuro e giochi di potere tra nobili che abitano in rocche e alti castelli, frutto di meticolose ricerche durate più di un decennio. Nella miglior tradizione del romanzo storico, i fatti realmente successi si intersecano con la finzione narrativa che fornisce al nudo fatto storico le emozioni e i sentimenti che a volte le fonti faticano a trasmettere al lettore moderno. Il risultato è una lettura piacevole, un interessante esempio di storia delle donne, narrata qui con una prosa vivace e piacevole.
Quando a Modena c’erano i Romani racconta la storia di Modena e del suo territorio dalle origini della dominazione romana sino all’invasione longobarda interrogando, L’opera vuole costituire un compendio, quasi un manuale, utile sia per coloro che vogliono avvicinarsi per la prima volta all’argomento, sia per chi già lo conosce e desidera approfondirlo, anche grazie alla poderosa bibliografia che lo accompagna. L’opera è arricchita da un’appendice narrativa dove sono pubblicati due racconti Vetilia, un nome scolpito nella storia (dell’autrice modenese Daniela Ori) e Le Voci del Vento (dello stesso Gabriele Sorrentino) che tentano, attraverso la narrativa di fantasia, di restituire l’atmosfera dell’antica Mutina.
Il bandito e il governatore ripercorre la storia di Domenico d'Amorotto (o de' Bretti) bandito attivo alla fine del Quattrocento tra la montagna reggiana e modenese. Nel 1494 la discesa di Carlo VIII di Francia in Italia mandò in pezzi il fragile mosaico politico italiano. La penisola viene percorsa dagli eserciti europei e sprofonda in un conflitto destinato a durare sessant'anni che apre nuove opportunità ai professionisti delle armi tra il quale Domenico, figlio di un oste della montagna reggiana (Carpineti) che seppe costruire sulle macerie della guerra una carriera folgorante. Il carismatico montanaro diventò uomo d'arme, leader ghibellino a volte fuorilegge. Suo antagonista sarà il governatore estense Francesco Guicciardini e proprio il duello col noto scrittore e politico occupa la prima parte del saggio che racconta uno scontro di culture politiche inconciliabili e getta la luce nei meccanismi di potere del tempo. Il 5 luglio del 1523 Domenico viene ucciso in uno scontro, sulla montagna modenese, tra truppe irregolari dagli uomini del ghibellino e seguace del Duca d'Este, Virgilio da Castagneto che trova anch'esso la morte nella baruffa. La morte del bandito fa uscire il personaggio dal suo corpo storico e lo proietta in una dimensione di mito che l'autore analizza nella seconda parte del libro.