“Il funeral teatro dei duchi d’Este”, la visita virtuale all'Ex Diurno
Al Nuovo Diurno di piazza Mazzini va in scena una visita guidata virtuale della chiesa di Sant’Agostino, “Il funeral teatro dei duchi d’Este”, sabato 17 giugno alle 17. Nella sala centrale della struttura, grazie al sistema multimediale di proiezione sulle pareti, i partecipanti potranno immergersi nei dipinti e nelle decorazioni del pantheon della famiglia estense, “tra immagini eterne e apparati effimeri”.
L’appuntamento è il primo del nuovo ciclo di visite organizzato dal Comune di Modena, Servizio di Promozione della città e turismo con Ar/s Archeosistemi, che, con cadenza mensile, permette di esplorare i diversi aspetti di Modena attraverso la realtà virtuale e gli strumenti multimediali messi a disposizione nel Nuovo Diurno: dalla storia della Modena ebraica alla città liberty, dallo stesso Diurno all’identità alimentare con il mercato Albinelli fino alla città tra Rinascimento e Barocco.
L’antica chiesa medievale degli Eremitani di Sant’Agostino divenne protagonista, tra il 1659 e il 1663, di un evento singolare: l’edificio, riccamente adornato con un apparato decorativo effimero e utilizzato per celebrare i funerali del duca Francesco I d’Este, fu trasformato dalla duchessa di Modena e Reggio Laura Martinozzi in un monumento permanente, un Pantheon Atestinum, in occasione delle esequie del marito, il duca Alfonso IV d’Este.
Il tempio doveva celebrare la gloria degli Estensi attraverso un programma iconografico ideato dal coltissimo storiografo Domenico Gamberti e realizzato dall’architetto bolognese Giovanni Giacomo Monti. La grande navata si trasformò con una ricca decorazione di stucchi e uno splendido soffitto a cassettoni raffigurante l’apoteosi di alcuni santi. Gli affreschi stati realizzati dai pittori Sigismondo Caula e Francesco Stringa.
La chiesa è di proprietà del Comune di Modena e conserva numerose opere d’arte come l’affresco trecentesco della “Madonna con bambino” di Tommaso da Modena e il gruppo scultoreo rinascimentale in terracotta “Deposizione dalla croce” di Antonio Begarelli.