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Indagine sui rifiuti Akron, la Regione dice no ad una commissione d'inchiesta

La Direzione Antimafia indaga sullo smaltimento dei rifiuti nell'impianto di Modena, gestito prima da Akron poi da Herambiente. La Regione respinge la richiesta di approfondimenti dei grillini, che ribattono: “Hanno paura di scoprire che hanno in mano dati fasulli”

In Emilia-Romagna non serve una commissione d'inchiesta sui rifiuti. Il Pd stoppa ancora una volta il M5S, che chiedeva di istituire in Regione una commissione speciale, dopo che dalle indagini della Dda di Bologna è emerso un presunto traffico illegale, con false attestazioni e truffa aggravata ai danni dello Stato e della Regione. Dall'inizio del mandato è la quinta proposta di commissione d'inchiesta che i 5 stelle si vedono respingere dalla maggioranza: le precedenti riguardavano le materie ambientali in generale (quindi anche i rifiuti), la mafia, la legalità, i trasporti e i consorzi di bonifica. 

La proposta in Assemblea legislativa arriva dalla consigliera regionale M5s Giulia Gibertoni, che in aula ricorda le intercettazioni telefoniche e ambientali raccolte dal Corpo Forestale. I fatti sarebbero avvenuti fra il 2013 e il 2015, coinvolgendo l'impianto modenese della società Akron di Imola, assorbita nel luglio 2015 da Herambiente. Dalle indagini emerge che "sarebbero state gestite illecitamente piu' di 125.000 tonnellate di rifiuti urbani e speciali", afferma Gibertoni. Akron avrebbe usufruito "indebitamente dell'ecotassa in forma agevolata, con un omesso versamento di tributi alla Regione di 800.000 euro". 

Per questo, secondo l'M5s è "indispensabile" una separazione "netta fra i soggetti gestori della raccolta di rifiuti e i gestori dello smaltimento, essendo evidente che un ostacolo alla riduzione dei rifiuti deriva dal margine economico a favore dei gestori dello smaltimento, che non desiderano certo vedersi ridurre le quantità da smaltire". Anche contro questi conflitti di interessi, i 5 stelle invocano la commissione d'inchiesta. Ma il Pd boccia la proposta.

"Non c'è alcuna sottovalutazione di questa vicenda giudiziaria- assicura il dem Luca Sabatini- al punto che la Giunta ha già nominato un legale di fiducia per accedere al fascicolo, in attesa della chiusura delle indagini e degli eventuali rinvii a giudizio". Secondo il Pd, la commissione d'inchiesta non puo' essere attivata solo sulla base di "articoli usciti sui giornali". Inoltre, sulla gestione dei rifiuti in viale Aldo Moro è stato appena approvato il Piano regionale, che prevede "un severo monitoraggio e possibilità di correzioni fin dal 2017". Quindi, sostiene Sabatini, "ci sono tutte le condizioni per approfondire la vicenda modenese che è oggetto di indagini", nella normale commissione Ambiente della Regione. "Il Pd non intende condividere il giudizio sommario sulla presunta malagestione dei rifiuti in Emilia-Romagna, che sta alla base della richiesta dell'M5s", aggiungono i dem.

(DIRE)

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