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Politica Sacca / Viale Marcello Finzi

Polo Conad, il Comitato punta i riflettori sul disagio ambientale

Nel mirino delle proteste i tanti camion che andranno a peggiorare l'inquinamento atmosferico

Il Comitato Villaggio Europa torna alla carica sul tema attorno al quale è bnato: il contrasto alla relaizzazione del polo logistico Conad alla Sacca. Lo fa, dopo incontri e assembee pubbliche movimentate, sul tema della sostenibilità ambientale.

Citando il monitoraggio straordinario di Arpae, il Comitato evidenzia: "La centralina Arpae posta in Via Europa nel periodo 17 Febbraio - 8 Marzo, conferma questo trend dove i livelli di NO2 e PM2.5 risultano molto preoccupanti. Le PM2.5, nel periodo di rilevamento, hanno registrato livelli superiori a tutta Modena e provincia. Per quanto riguarda invece i livelli di NO2, la centralina di Via Europa ha registrato un valore medio giornaliero paragonabile a quello di via Giardini (storicamente la centralina che ha sempre rilevato i valori più alti), nonostante la centralina mobile fosse stata posta all'interno del quartiere, in un punto non soggetto ad un passaggio continuo di autovetture. Il polo logistico Conad non si è ancora insediato all'interno del quartiere Sacca, per questo motivo chiediamo fermamente alla Conferenza dei Servizi uno screening ambientale e la valutazione di impatto ambientale di questo polo logistico da 720 camion al giorno e 90 baie di carico, di cui 10 a pochi metri da case con bambini e anziani. Nonostante le modifiche, infatti, la situazione rimane molto critica: l'eliminazione della palazzina uffici e la piantumazione di nuive alberature "basse", a seguito dell'abbattimento di alberi sani, quasi secolari, non mitigherà sostanzialmente le emissioni e non diminuirà in modo importante l'impatto ambientale"

Sotto accusa sono dunque i camion che cicroleranno in zona dopo l'entrata in fuzione del nuovo hub: "Questo flusso di mezzi pesanti e veicolari sulle strade urbane del quartiere non è sostenibile, così come l’aggravamento delle condizioni di criticità della tangenziale di Modena e l’acuirsi di una situazione già grave di inquinamento ambientale. È necessario un drastico ridimensionamento del progetto ed è fondamentale valutare tutte le soluzioni possibili, anche in termini di nuove localizzazioni. Vi sono siti dismessi, ad esempio vicino all’autostrada, che permetterebbero di ridurre le emissioni di inquinanti, i chilometri percorsi dall’azienda e dai fornitori, diminuendo le emissioni e alleggerendo la tangenziale, obiettivo previsto anche dal nuovo PUG assunto a dicembre in Consiglio comunale. Modena potrà sopportare un polo logistico regionale a pochi chilometri dal centro storico? Questo non è il futuro che sognavamo per la nostra città e i nostri figli. Occorre fare scelte di coraggio, differenti dal passato, che vadano verso un futuro sostenibile e di integrazione".

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