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Lavoro giovanile e sfruttamento. Giovani Democratici: "Salario minimo, adeguamento contratti e controlli"

La denuncia del giovane lavoratore nella ristorazione, Giovani Democratici modenesi: “Basta sfruttamento, adottare salario minimo, adeguare contratti collettivi a inflazione e stanziare risorse per i controlli”

Sulla vicenda del giovane lavoratore che, dopo aver lavorato per sei ore come cameriere in un locale del centro città, aveva ricevuto come compenso, in prima battuta, appena 20 euro, si sono espressi anche i Giovani Democratici modenesi.

"Esprimiamo piena solidarietà al giovane lavoratore che ha avuto il coraggio di opporsi e denunciare, sui propri canali social, il tentativo di sfruttamento perpetrato dall'ormai ex-datore di lavoro il quale, dopo un turno di 6 ore di lavoro come cameriere, ha proposto di pagarlo 3 euro l'ora in nero." dichiarano i Giovani Democratici modenesi.

"Quanto accaduto non solo è profondamente inaccettabile, ma dimostra ancora una volta quanto sia attesa dal paese reale la battaglia per restituire dignità alle lavoratrici e ai lavoratori. Per farlo riteniamo sia necessaria la rapida adozione del salario minimo legale, l'avvio a livello nazionale di un processo di rivisitazione di tutti i contratti collettivi nazionali, per intervenire sui salari – i quali, rispetto agli altri paesi europei, ristagnano da decenni - adeguandoli quantomeno all'inflazione corrente, e di un serio aumento da parte del Governo delle risorse per i controlli dell'ispettorato del lavoro su tutti i territori."

Cameriere denuncia: "20 euro per sei ore di lavoro in nero". E la trattativa va sui social

"È vergognoso - proseguono - che chi sottopaga i giovani si celi dietro ai periodi di prova o i tirocini, strumenti che vanno rivisti integralmente e con urgenza, in quanto frequentemente utilizzati al posto dei regolari contratti per realizzare profitti sulle spalle delle nuove generazioni, le quali finiscono per venire attaccate quando si rifiutano di essere sfruttate. Lo diciamo con forza: il lavoro, per essere chiamato tale, deve essere retribuito adeguatamente."

"Solo attraverso una buona occupazione, - concludono i portavoce -come sancito anche dal Patto per il Clima e per il Lavoro stipulato dalla nostra Regione insieme a tutte le parti sociali, sarà possibile aumentare il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori e al tempo stesso la produttività delle nostre realtà imprenditoriali."

La vicenda

Stando alla ricostruzione della vicenda, il giovane aveva lavorato come cameriere dalle ore 18 fino a mezzanotte e gli erano stati consegnati, in prima battuta, appena 20 euro. Ovviamente in nero.  La sua vicenda ha fatto subito il giro del web grazie alla registrazione fatta da lui stesso della trattativa col datore di lavoro e poi trasmessa sul proprio profilo TikTok.  Uno scontro per il pagamento del servizio reso lunedì sera "a chiamata", in quello che era il primo rapporto di lavoro tra il ragazzo e l'imprenditore, chiamato su indicazione di un amico che aveva già lavorato presso quel locale.

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