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Primarie centrosinistra, nella palude della bassa affluenza inizia l'era Bonaccini

Il democratico modenese trionfa nella scontata sfida con il forlivese Roberto Balzani, con il 78% in provincia. Inizia il cammino di Bonaccini verso la carica di Governatore, ma la coalizione di centrosinistra si trova a fare i conti un una bassissima affluenza alle urne

I dati della mattinata avevano già fatto capire come queste elezioni primarie del centrosinistra si stavano inesorabilmente avviando verso una sensibile debacle in termini di affluenza. E in effetti alla chiusura dei seggi alle ore 20 hanno votato in provincia di Modena 8.542 persone, un numero nemmeno lontanamente paragonabile per esempio ai 70mila elettori che parteciparono alle primarie dello scorso dicembre per la scelta del segretario di partito.

Sotto il profilo della sfida a due, tutto è invece andato come nelle previsioni. L'outsider Roberto Balzani si è accontentato nella nostra provincia del 21,44% (1.777) dei consensi, mentre a Stefano Bonaccini sono andati il 78.56% (6.513) dei voti validi. Un risultato comprensibilmente superiore alla media regionale – viste le origini geminiane del candidato – che ha visto Bonaccini chiudere 61% a 39%.

In tutta l'Emilia-Romagna l'affluenza è arrivata a quota 55mila, un numero decisamente inferiore a qualsiasi aspettativa dei vertici del Pd, tra i quali affiora qualche malumore. Se i confronti con altre primarie regionali sono del tutto impossibili, visto che si tratta di una prima volta, fa tuttavia riflettere il paragone con il risultato che lo stesso Bonaccini ottenne cinque anni fa. Nel 2009 infatti il neo candidato governatore divenne segretario regionale del partito con 190mila voti. Una distanza abissale che testimonia il deficit di partecipazione democratica cui anche l'attiva regione rossa sta subendo.

Un dato che è stato sottolineato in serata anche dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli: "Prima di tutto, rivolgo i miei complimenti a Stefano Bonaccini, e gli auguri per il lavoro che l'aspetta: costruire una proposta programmatica e una coalizione di centrosinistra in grado di ottenere il consenso degli elettori e raccogliere l'eredità di Vasco Errani – ha dichiarato Muzzarelli, aggiungendo - Il risultato a favore di Stefano è chiaro e netto. Tutto questo senza nascondere che l'affluenza è stata bassa, ed è un dato su cui riflettere. La nostra classe dirigente, con la serietà che le e' propria, dovrà agire per rafforzare il senso più bello dell'essere un partito di popolo".

“Un’affluenza molto contenuta – ha commentato anche il segretario provinciale Pd Lucia Bursi - ma oggettivamente non comparabile con altri risultati del passato: hanno sicuramente inciso anche i tempi strettissimi nei quali è stato organizzato questo appuntamento. Detto questo, la democrazia non è mai un flop, almeno per il Pd e per il centrosinistra: poi si può discutere se quella delle primarie sia comunque la strada da percorrere, sempre in ogni occasione, rischiando magari di abusare dello strumento.

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