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Emergenza-urgenza, è polemica sulle proposte di riorganizzazione delle ambulanze

Centrodestra duro contro il piano dell'Ausl che verrà discusso a breve e che di fatto vede un depotenziamento dei mezzi attualmente in vigore. Cisl:

La razionalizzazione che l'Ausl di Modena sta per operare sul tema dell'emergenza-urgenza nella nostra provincia è inevitabilmente destinata a creare polemiche e malumori. Questo perchè di fatto il servizio del 118 sarà riorganizzato riducendo l'assetto dei mezzi si soccorso così come sono stati organizzati negli ultimi mesi e anni. Il progetto - che sarà discusso in Conferenza territoriale-socio-sanitaria la prossima settimana - prevede infatti alcune novità in diverse aree, dall'Appennino orientale alla Bassa.

E' proprio l'area di Mirandola e dei comuni limitrofi la prima ad entrare nell'occhio del ciclone, anche alla luce delle polemiche che da anni circondano il ruolo dell'ospedale Santa Maria Bianca, su tutte quelle della chiusura del Punto Nascite. I nuovi cambiamenti, dopo l'abolizione dell'automedica notturna, prevederebbero che l'attuale autoinfermieristica resti in funzione nel periodo notturno some semplice mezzo base. Una scelta giustificata dall'esame dei dati, che riportano un numero bassissimo di interventi complessi.

La Cisl Emilia Centrale e il suo sindacato dei pensionati Fnp commentano: "Crediamo sia sbagliato scaricare sul volontariato funzioni che devono restare in capo ai professionisti della sanità, cioè i medici e gli infermieri. Non ci convince l’operazione “meno infermieri più volontari”. Il volontariato è una risorsa straordinaria del nostro territorio e svolge un ruolo fondamentale di supporto attraverso molteplici azioni sociali a favore delle persone più fragili. Bisogna, però, evitare di assegnargli una funzione sostitutiva del lavoro pubblico e professionale".

Per il sindacato occorre anche "scongiurare il pericolo che il piano Ausl acuisca le disuguaglianze territoriali tra centro e periferia. Restiamo, pertanto, in attesa dei prossimi incontri della Ctss, presso la quale – concludono Cisl Emilia Centrale e Fnp Cisl Emilia Centrale - vogliamo condividere questi e altri principi a tutela della sanità pubblica modenese".

Non fa sconti il centrodestra. Fratelli d'Italia, con il Sen. Michele Barcaiuolo e il consigliere provinciale Stefano Venturini, attacca frontalmente: "Continua il depotenziamento del servizio di Soccorso nella bassa a targa PD. Perché di questo si tratta, se potenziamento. Tagli. Non “ottimizzazione delle risorse”, come ama esprimersi l’Ausl. L'assessore Donini poi parla di rivoluzione, quando in realtà certifica l'ennesimo taglio alla sanità, ancor peggio perché questo riguarda il servizio di urgenza, il primo step del soccorso, quello che spesso ha il potere di salvare la vita. Abbiamo stima e riconoscenza del volontariato, terza colonna di questo nostro Paese, ma pensiamo che ad ognuno tocchi il suo mestiere. Non crediamo che il soccorso urgente sia da affidare al generoso lavoro dei volontari ma ad infermieri professionali, laureati e preparati per gestire l’ urgenza, somministrando anche farmaci salvavita. Non dunque all'impiegato che nobilmente si presta a fare servizio sulle ambulanze di Pubblica assistenza, per sopperire ovviamente ai tagli della Regione Emilia Romagna.

"La Bassa continua ad essere terra di svendita, dopo aver perso l'auto medica e poi l'auto infermieristica, addirittura si pensa di potenziare il volontariato togliendo infermieri professionali. Donini dica chiaramente che la Bassa é territorio sacrificabile. Adesso é ora di opporsi duramente a queste operazioni che mettono a rischio in primis la sicurezza dei cittadini, oltre alla qualità dell’assistenza, un servizio che tutti sovvenzionano largamente. Il cittadino merita di essere soccorso da professionisti, tanto a Finale quanto a Modena, quanto all’Appennino", commentano i meloniani.

Anche Guglielmo Golinelli, Segretario Provinciale della Lega e consigliere a Mirandola, dichiara: “Già in passato avevamo denunciato la sospensione dell’Auto Medica, prendendo atto -della rassicurazioni di Ausl- che il servizio notturno sarebbe comunque stato garantito dall’auto infermieristica – commenta seccato il Segretario Guglielmo Golinelli - Ora, a pochi mesi di distanza, dalle timide rassicurazioni fornite per lenire la portata della nostra denuncia, l’Azienda comunica, attraverso il solito utilizzo sgonfiante della semantica, l’ulteriore depauperamento dei servizi dell’Ospedale Santa Maria Bianca, con la perdita dell’auto infermieristica notturna. Non crediamo più alle “sospensioni” e alle “riorganizzazioni”: due termini impropri che nascondono una dichiarata opera di tagli ai servizi che espone sempre maggiormente la comunità al rischio di non poterne usufruire in caso di impellenza e necessità”.

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