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Appennino al caldo, c'è già aria di crisi e le Regioni chiedono aiuti

Bonaccini e Corsini, insieme ai colleghi di Toscana e Abruzzo sollecitano il Governo. La ministra Santanchè fissa un incontro

Aiuti per l'Appennino senza neve. A causa delle temperature superiori alla media del periodo che da quindici giorni si registrano in Emilia-Romagna e certamente con la complicità degli effetti del cambiamento climatico, le montagne dell'Emilia-Romagna si presentano senza il manto nevoso che attrae ogni anno, in questa stagione, turisti e sportivi. Una situazione che sta creando non pochi problemi ad albergatori, gestori di impianti di risalita e maestri di sci che si sono visti cancellare tante prenotazioni. E che riguarda, oltre all'Emilia-Romagna, anche altre regioni del comprensorio.

Per questo il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l'assessore regionale a Turismo e Commercio, Andrea Corsini, hanno deciso di intervenire dopo aver sentito gli assessori Leonardo Marras (Toscana) e Daniele Damario (Abruzzo) e hanno chiesto un incontro urgente alla ministra del Turismo, Daniela Santanchè. La ministra, dal canto suo, ha fatto sapere che convocherà un tavolo per definire un piano straordinario.

"Le Regioni non possono essere lasciate da sole. Occorre un piano straordinario per far fronte a una situazione altrettanto straordinaria. I nostri operatori dell'Appennino bianco dopo le stagioni cancellate dal Covid, oggi sono alle prese con un altro momento nero che sta cancellando gran parte degli incassi dell'inverno con effetti che rischiano di essere irreversibili", avvertono Bonaccini e Corsini. Per risollevare un comparto in ginocchio "dobbiamo puntare su tre leve: investimenti, mutui e liquidità. Bisogna che il governo intervenga in primo luogo con risorse fresche per compensare, almeno in parte, i danni prodotti da questa anomalia climatica e poi con provvedimenti per posticipare i mutui e dare così sollievo immediato agli operatori e infine con aiuti per la sostituzione dei vecchi impianti di innevamento con quelli di ultima generazione che permettono di mantenere la neve artificiale anche a temperature più elevate", è la richiesta che arriva dall'Emilia-Romagna.

"Un intervento a valere su tutta la montagna appenninica che, purtroppo, possiamo immaginare sarà sempre più esposta agli effetti del cambiamento climatico. Dobbiamo puntare anche sulla tecnologia per cercare di mettere gli operatori nelle condizioni di resistere e di non essere costretti ad abbandonare le nostre montagne di cui sono un presidio importante", concludono Bonaccini e Corsini. (DIRE)

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