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Ex Amcm, un parco senza verde: "Si può ancora cambiare il progetto"

Legambiente chiede di aumentare le infrastrutture verdi per fronteggiare il fenomeno dell’isola di calore urbana e permettere la piena fruizione degli spazi pedonali e ciclabili. Preoccupa invece la sicurezza nel parcheggio sotterraneo

Comunicato stampa - 11 dicembre 2023
Alle redazioni, con cortese preghiera di pubblicazione


L’emergenza climatica richiede un impegno costante, deciso e coerente che deve coinvolgere tutti i processi di trasformazione delle città, Modena compresa. È questa la chiave di lettura che il circolo di Legambiente “Angelo Vassallo” di Modena ha adottato per analizzare il progetto di riqualificazione del comparto ex AMCM, il cui cantiere è attualmente in corso.

L'area dell'ex Amcm resta al centro delle polemiche anche dopo l'inaugurazione del primo stralcio della riqualificazione. Da un lato c'è il problema della vivibilità connessa ad alcuni atti vandalici e alle presenze moleste che non hanno tardato a verificarsi all'interno del parcheggio interrato: segnaletica ed estintori danneggiati hanno accompagnato alcune serate "brave" probabilmente, con bivacchi e sporcizia lasciata in giro. Un tema sul quale ora dovrà lavorare ModenaParcheggi, che gestisce la struttura, per evitare situazioni analoghe a quelle del Novi Sad.

Dall'altro lato c'è un tema di natura urbanistica e ambientale. A sollevare la questione il circolo di Legambiente “Angelo Vassallo” di Modena: "Il progetto include un’area di circa 35 000 metri quadri, che verrà mantenuta quasi totalmente impermeabile rispetto alla situazione precedente. Il primo progetto “Melograni” del 1996 è stato sostanzialmente modificato con il nuovo progetto, realizzato negli anni 2016-2019; tuttavia quest’ultimo prevede solamente di “aumentare la superficie permeabile dagli attuali 514 mq a 1.300 mq, per mezzo di materiali drenanti - analizza l'associazione - Una previsione molto limitata, alla luce degli impatti del cambiamento climatico sul territorio italiano avvenuti negli ultimi anni. È evidente che passare da meno del 2% di superficie permeabile rispetto al totale dell’area interessata a poco più del 3,5% è un contributo assolutamente ininfluente all’adattamento ai cambiamenti climatici, ovvero al processo di trasformazione delle aree urbanizzate che dovrebbe consentire una migliore convivenza con ondate di calore ed eventi meteorologici estremi”, commenta Legambiente. “Occorre fare decisamente di più".

Il progetto prevede anche la messa a dimora di 120 alberi, 60 a terra e 60 in vasca, oltre ad alcuni arbusti e a una parete verde rampicante di quasi 300 metri quadrati; "Si tratta tuttavia di un intervento residuale rispetto alla totalità dell’area".

Il timore di Legambiente è lo stesso espresso da tanti comuni cittadini, anche durante le chiacchiere del giorno dell'inaugurazione: il cosiddetto "parco" che è in realtà una piazza lastricata non sarà certamente facile da frequentare sotto il sole dei mesi più caldi dell'estate. “La scarsa presenza di importanti coperture verdi nel comparto riqualificato comporta il rischio reale che le aree pedonali e ciclabili non saranno accessibili ai cittadini nelle lunghe e torride ondate di calore che stanno investendo la città di Modena - continua Legambiente - I dati provenienti dai satelliti LANDSAT che sorvolano periodicamente la città di Modena ne sono la prova: attualmente la temperatura superficiale dell’area ex AMCM alle ore 10:00 è di 2-3 °C superiore rispetto a quella delle abitazioni circostanti. Una diminuzione così ridotta delle superfici impermeabili non potrà apportare di certo un contributo significativo.”

“Riteniamo che il Comune di Modena debba essere promotore di interventi che favoriscano una diffusione più significativa delle aree verdi in ambiti urbani e che ne garantiscano un equo accesso ai cittadini: lo stesso Comune ha ribadito questo obiettivo anche nel recente evento internazionale Grafting Cities, ospitato proprio dalla città di Modena. Abbiamo ancora l'opportunità di apportare una variante di progetto alla Piazza dei Binari per abolire la pavimentazione in pietra a favore della realizzazione di un’area verde di 1.000 m2 con messa a dimora di alberi sui lati per lasciare la visibilità all’ex Centrale AEM: chiediamo al Comune un impegno in questa direzione", conclude Legambiente.

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