Festival della Migrazione "Liberi di partire, liberi di restare", ottava edizione a Modena
“Liberi di partire, liberi di restare” è il titolo dell’ottava edizione del Festival della Migrazione, la rassegna promossa da Fondazione Migrantes, Porta aperta, UNIMORE e CRID, che anche quest’anno si propone di promuovere un confronto approfondito e non ideologico su un fenomeno complesso come quello delle migrazioni. L’obiettivo degli organizzatori è infatti quello di rappresentare le diversità, le sfumature e l’esperienza soggettiva della migrazione, andando oltre i luoghi comuni e la retorica che troppo spesso riduce i migranti e il fenomeno stesso a categorie semplicistiche.
Il presidente di Fondazione Migrantes della Cei, mons. Gian Carlo Perego, spiega: «Il Festival della Migrazione quest’anno affronta un diritto fondamentale: il diritto di migrare e di rimanere nella propria terra. È un diritto che salvaguardia la libertà delle persone e delle famiglie, spesso misconosciuta, negata, ostacolata. È una libertà da favorire attraverso politiche che favoriscono la libera circolazione, l’incontro fra domanda e offerta di lavoro, il ritorno in patria, la cooperazione allo sviluppo. Il Festival diventa occasione fondamentale di incontro, riflessione e proposta». Fa eco Edoardo Patriarca, portavoce dell’iniziativa: «Quello legato alle migrazioni è un fenomeno epocale. Alla fine del 2022, stando ai dati Onu, 281 milioni di persone vivevano fuori dalla propria terra d’origine; 110 milioni di migranti forzati, in fuga non solo da guerre e persecuzioni, ma anche a causa di mutamenti climatici, siccità e miseria. La paura generata dall’altro va compresa e affrontata, non trasformata in programma elettorale. Si parla di vere e proprie tragedie, se si considera che negli ultimi dieci anni il Mediterraneo ha registrato naufragi che hanno causato almeno 28mila morti, oltre 22.300 dei quali lungo la rotta centrale. Tutti questi aspetti verranno approfonditi all’interno del Festival, il cui tema richiama un passo del messaggio del Papa per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato».
L’apertura ufficiale della kermesse sarà giovedì 26 ottobre nella sala verde della Fondazione San Carlo, dove si terranno le lectio di Luigi Alici e Ivo Lizzola dal titolo “Liberi di partire, liberi di restare, liberi di raccontare”. Alle 17, a Palazzo Europa, la sartoria sociale della Caritas diocesana presenterà il progetto che è sostenuto da Fondazione di Modena, a seguire alle 18 la presentazione del libro “Non dargli un nome” di Elena Bellei. L’autrice dialogherà con Monica Franzoni e Francesco Rossetti leggerà alcuni brani del libro.
Nella mattinata di venerdì 27 ottobre l’aula magna del Dipartimento di Giurisprudenza ospiterà i convegni a cura del CRID “L’accesso all’istruzione superiore di richiedenti asilo e titolari di protezione”. In serata, presso la parrocchia di San Pio X alle ore 20, l’apericena con la presentazione del progetto sociale Roots, sostenuto da Fondazione di Modena, e a seguire “La storia e le storie”, con il professor Maurizio Ambrosini e don Mattia Ferrari, che è stato cappellano sulla Mare Jonio di Mediterranea.
Sabato 28 ottobre Fondazione Migrantes cura una giornata di seminari su migrazione e pace, con un contributo anche del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei. Gran finale in serata al teatro San Carlo di Modena, con lo spettacolo “Canto per l’Europa” di e con Paolo Rumiz, a ingresso libero fino a esaurimento posti, in collaborazione con la Cooperativa L’Angolo.
Il Festival della Migrazione è promosso da Fondazione Migrantes, da Porta Aperta come capofila di una cinquantina di organizzazioni, dall’Università di Modena e Reggio Emilia e il Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e Vulnerabilità, con il patrocinio e il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Acri, comuni di Modena, Carpi, Spilamberto, Fiorano, Formigine, Maranello e Soliera, inoltre del patrocinio di Università di Ferrara, Università di Camerino, Università di Perugia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università per gli Stranieri di Siena, gode inoltre del sostegno di Fondazione di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Csv Terre Estensi e di Fondazione Collegio San Carlo e del contributo di Bper Banca e Menù.