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G20. Starace, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Modena, tra i relatori all’Evento

Venerdì 3 settembre l’intervento nella sessione speciale che precede il Forum Mondiale dei Ministri della Salute: tra i temi all’ordine del giorno, gli effetti della pandemia sulla salute mentale e un focus sulla condizione femminile durante l’emergenza Covid

Il dottor Fabrizio Starace, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e dipendenze patologiche dell’Azienda USL di Modena, sarà uno dei relatori all’Evento sulla Salute mentale di venerdì 3 settembre a cui parteciperanno i Paesi del G20, nella giornata che precede il Forum mondiale dei Ministri della Salute il 5 e 6 settembre a Roma. La presidenza italiana del G20 ha infatti deciso di dedicare la giornata del 3 settembre ad una speciale sessione interamente dedicata alla salute mentale a cui parteciperanno delegati dei 20 Paesi, associazioni e organizzazioni mondiali riconosciuti come interlocutori ed esperti di fama internazionale in tema di salute globale e medicina sociale.

Starace, in quanto Coordinatore del tavolo sulla Salute mentale istituito dal Ministero della Salute, introdurrà i lavori con uno speech sui principali temi che saranno trattati e da cui scaturirà un documento con le linee strategiche che il Ministro Speranza presenterà al summit G20.

È senza precedenti l’attenzione che una presidenza di turno del G20 dedica alla salute mentale – sottolinea Starace –; questa attenzione deriva dal fatto che l’Italia ha una tradizione storica sulla salute mentale, a partire dalla legge 180 che ha portato alla chiusura dei manicomi, un passaggio che noi diamo per scontato ma non è scontato in altri Paesi. Uno dei punti su cui sarà centrata la discussione, infatti, è come favorire il passaggio dalle grandi istituzioni psichiatriche ancora molto diffuse in tutto il mondo a servizi di comunità vicini alle persone: in questo l’Italia è all’avanguardia e la sua leadership viene riconosciuta anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”.

Tra i temi che il dottor Starace affronterà nella sua relazione, gli effetti della pandemia di Covid-19 sulla salute mentale – incertezza sul futuro, sulla vaccinazione, paura legata a difficoltà economiche - e un focus sulle donne: tradizionalmente più esposte all’assistenza e alla cura di persone malate e bambini, le donne hanno dovuto reggere un peso pesantissimo nella pandemia soprattutto in alcune aree del mondo. Ma si parlerà anche di come la pandemia abbia sviluppato forme di cura a distanza che ora si possono integrare nell’approccio di cura tradizionale della salute mentale.

La nostra capacità di utilizzare nuove tecnologie, come le videochiamate, per assistere i pazienti anche a distanza deve essere integrata nel percorso di cura che ha sempre come fulcro la relazione interpersonale – spiega il dottor Starace – e non va dimenticato che i luoghi ‘fisici’ della cura della salute mentale, da sempre considerati in secondo piano, sono invece molto importanti perché offrire alle persone un posto accogliente, dignitoso e ben arredato è il primo gesto di cura”.

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