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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Grandine e danni in agricoltura: 400 aziende colpite e perdite anche del 100%

I numeri raccolti da Coldiretti Modena raccontano di circa 100 aziende colpite a Finale Emilia, 70 a San Felice, 160 a Mirandola, e altre 20 tra Formigine e i comuni a sud della Via Emilia per una perdita della produzione che si aggira tra l’80% e il 100%

Aumenta giorno dopo giorno il conto dei danni in agricoltura causati dall’eccezionale episodio di maltempo che, con grandine e forte vento si è abbattuto anche sulla provincia di Modena sabato 22 luglio e, se pur in tono minore, martedì 25. E’ quanto rende noto Coldiretti Modena in occasione del sopralluogo del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, nei territori colpiti.

Il bilancio complessivo del maltempo, caratterizzato da grandine di dimensione eccezionale e vento forte, è aggravato dall’estensione straordinaria del territorio colpito che va dalla bassa modenese (Finale Emilia, San Felice, Mirandola) fino a Formigine toccando in parte anche San Cesario, Castelfranco, Savignano -  informa Coldiretti Modena.

I numeri raccolti da Coldiretti Modena con la verifica in corso tra i propri associati raccontano, per ora, di circa 400 aziende colpite (tra cui 100 a Finale Emilia, 70 a San Felice, 160 a Mirandola, e altre 20 tra Formigine e i comuni a sud della Via Emilia) per una perdita della produzione che si aggira tra l’80% e il 100%.

A fare le spese del maltempo la produzione di pere, susine, vigneti ma anche meloni, cocomeri, pomodori, mais, sorgo e soia oltre ai danni a abitazioni, strutture e attrezzature.

La frutta, in particolare pere e susine, è caduta a terra proprio nel pieno della raccolta, quella rimasta sugli alberi è comunque inutilizzabile a causa dei colpi della grandine. Gli alberi sono stati defogliati e i rami si sono spezzati con conseguenze anche sul futuro sviluppo delle piante. Lo stesso per i vigneti che hanno subito la perdita dei grappoli e delle foglie. Meloni e cocomeri hanno subito spaccature che ne renderanno impossibile la commercializzazione. A Finale, in una sola azienda, 150 ettari di pomodoro sono stati completamente “triturati” con ripercussioni anche sulla operatività degli stabilimenti di trasformazione che si troveranno senza il prodotto da lavorare. Mais, sorgo e soia sono stati ridotti a steli. A questo si aggiungono i danni a mezzi agricoli, abitazioni e strutture con vetri spaccati, tetti squarciati, pannelli degli impianti fotovoltaici distrutti, serre divelte, controsoffitti caduti.

“Di fronte ad una tale devastazione, è necessario il riconoscimento dello stato di calamità – rende noto il presidente di Coldiretti Modena, Luca Borsari. Il maltempo è arrivato proprio nel pieno della stagione, quando dopo un anno di lavoro si dovrebbero raccogliere i frutti. Oltretutto il disastro è arrivato in un anno che si può definire davvero l’anno nero dell’agricoltura caratterizzato da siccità e gelate tardive, con coltivazioni, come le pere, che avevano già registrato un calo dell’80% della produzione”.

Coldiretti Modena invita gli agricoltori che non l’hanno ancora fatto a presentare quanto prima le segnalazioni al fine di poter delimitare e censire nel dettaglio le aree colpite e avviare le procedure volte all’ottenimento dei benefici di legge e quindi il ristoro dei danni patiti.

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