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Parco archeologico della Terramara a Montale, fondi Pnrr per migliorare l'accessibilità

“Ripescato” e finanziato con oltre 300 mila euro il progetto del Museo civico. Prevista anche un’istallazione immersiva e nuovi spazi didattici

Migliorare e rendere più accessibile e affascinante, con particolare attenzione per i visitatori con ridotte capacità motorie, sensoriali e cognitive, il viaggio nella preistoria rappresentato dalla visita al Parco archeologico della Terramara a Montale. È l’obiettivo del progetto intitolato “Open air & open use” presentato dal Comune di Modena e finanziato con 315 mila euro dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, nell’ambito della Missione 1 che prevede risorse per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive per l’accesso ai musei e ai luoghi della cultura.

La cifra è stata ridotta rispetto alla prima approvazione del progetto di oltre un anno fa a cui è seguita l’esclusione (per una modifica della graduatoria) e poi il “ripescaggio” nelle scorse settimane, ma con la necessità di una revisione parziale degli interventi in programma e con tempi più brevi visto che ora la piena funzionalità è da garantire entro il 2025.

Il progetto, elaborato nell’ambito del programma Next Generation Modena dal Museo civico in accordo con il Comune di Castelnuovo, proprietario dell’area sulla quale sorge la struttura, si propone di migliorare ulteriormente l’accesso fisico e cognitivo al Parco, nato vent’anni fa già in un’ottica di inclusività e di accessibilità, e di rinnovare le strutture didattiche per garantirne la fruizione anche a non vedenti, ipovedenti e persone con deficit uditivo.

In particolare, si prevede la realizzazione di un’installazione immersiva nell’area archeologica che consentirà al visitatore, come spiegano gli esperti, “di percepire con immediatezza la relazione fra resti archeologici e ricostruzioni, traducendo in un’esperienza immersiva il percorso della ricerca scientifica condotta nel sito di Montale: una narrazione fra passato, presente e futuro che farà virtualmente riemergere dal terreno il villaggio di 3500 anni fa a partire dagli straordinari resti messi in luce dallo scavo”.

Saranno previsti specifici dispositivi per non vedenti e non udenti (audio, mappe sensoriali e sottotitoli) e contenuti in doppia lingua (italiano e inglese).

Strumenti di questo tipo saranno presenti anche negli spazi didattici che verranno rinnovati, grazie alla disponibilità di nuovi locali ristrutturati a cura del Comune di Castelnuovo per l’accoglienza delle scolaresche, ripensando completamente gli arredi. È prevista anche una nuova sezione espositiva dedicata alla conoscenza dell’aspetto funerario delle terramare, tema di recente indagato da ricerche scientifiche svolte sul territorio.

Inoltre, all’interno delle due capanne ricostruite, saranno collocati dispositivi sensoriali per percepire i suoni e i rumori delle attività quotidiane e un’ampia rappresentatività di ricostruzioni di oggetti per comprenderne al tatto funzioni e materia: dalla ceramica al bronzo, dal legno al corno.

Previsti interventi migliorativi dei percorsi interni, nei tratti su ghiaia e su legno, per facilitare la visita anche in sedia a ruote.

Anche il nuovo sistema di identità visiva del Parco terrà conto dei criteri di accessibilità in tutti gli strumenti di comunicazione, compresa la segnaletica, ed è prevista una specifica attività di formazione per gli operatori.

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