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Attualità Strada Sant'Anna / Via delle Suore, 328

Via delle Suore, rotatoria a Sant'Anna con la riqualificazione del comparto Cpc

L’assessora Vandelli ha risposto al consigliere Carpentieri (Pd): “Sarà realizzata da Cpc insieme alla ciclabile lungo via delle Suore nell’ambito dell’intervento di espansione”

"Cpc, nell’ambito dell’intervento di espansione industriale, realizzerà una rotatoria tra via delle Suore e via Sant’Anna e una dorsale ciclabile lungo via delle Suore sulla base dell’Accordo procedimentale che l’azienda ha sottoscritto con il Comune". Lo ha detto l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 11 gennaio, rispondendo tra le altre all’interrogazione di Antonio Carpentieri del Pd sui progetti di rigenerazione urbana e sui temi della sicurezza stradale e della mobilità ciclabile del rione Sant’Anna.

Il capogruppo ha chiesto, in particolare, se i diversi piani di rigenerazione urbana che interessano l'area hanno tenuto conto del nodo critico rappresentato dall’incrocio tra via delle Suore e via Sant’Anna, all’altezza del rione residenziale; quali sono i dati aggiornati d’incidentalità e “quali azioni in concreto possono essere messe in campo per migliorare la mobilità in sicurezza verso la città, anche con riferimento al collegamento ciclabile lungo via delle Suore previsto da tempo e solo in piccola parte realizzato”.

L’assessora Vandelli ha sottolineato che “la rigenerazione può essere utile per sistemare e dare risposte a questioni che emergono dal territorio. In relazione all’espansione di alcune aziende – ha proseguito – che non può essere attuata con un semplice intervento diretto in quanto di una certa complessità, si genera per l’Amministrazione l'occasione di dialogare con il privato e di costruire un profilo progettuale che prevede la possibilità di porre a suo carico interventi di interesse pubblico”. È il caso della Cpc ora e della Omr in precedenza”.

In replica, Antonio Carpentieri si è detto soddisfatto soprattutto perché “l’Ente ha il potere e il dovere di aprire un dialogo con il privato per portare un beneficio alla comunità”. Il capogruppo ha infatti specificato che, in conseguenza di un comparto che si è rivitalizzato, “sorge inevitabile l’aumento del transito di soggetti, soprattutto lavoratori; quindi, è giusto che sia il privato a farsi carico di migliorare la mobilità nell’area”. 

Come cambia il comparto Cpc

“Attualmente non ci sono modifiche al progetto di espansione di Cpc rispetto all’area tra via del Tirassegno e il cavalcavia Cialdini. La nuova proprietà ne conferma la necessità in quanto il fabbricato, la movimentazione dei mezzi e la logistica dello stoccaggio di materiale richiede anche quell’area”. Ha poi aggiunto Anna Maria Vandelli rispondendo all’interrogazione del M5s illustrata dalla consigliera Barbara Moretti sugli effetti del cambio di proprietà della Cpc. 

L’assessora ha precisato che “l’acquisizione di Cpc da parte di una compagine che vede il ruolo fondamentale del gruppo Mitsubishi è fatto noto comunicato dalla precedente proprietà. L’azienda – ha proseguito – ha palesato nei diversi incontri di voler portare avanti gli accordi come sottoscritti, per quello che è un intervento di rigenerazione sia dell’area tra via del Tirassegno e il cavalcavia Cialdini, sia dell’area dell’ex Pro Latte: quindi l’accordo con la Regione, l’Università, la Provincia e il Comune; e l’accordo procedimentale approvato dalla Giunta comunale, che porta all’Accordo di programma. Cpc ora sta via via presentando la complessa documentazione e la prima fase, da parte degli uffici, è meramente formale di verifica che ci siano tutti i documenti necessari a dare avvio al procedimento”.

Vandelli ha precisato che Mitsubishi è presente nel settore dell’automotive su scala mondiale, ma che sarà richiesta alla nuova compagine societaria, così come per la precedente, che abbia tutti i requisiti soggettivi e le capacità tecniche ed economiche per attuare il piano industriale. L’assessora ha quindi riepilogato come l’accordo procedimentale preveda lo sviluppo del progetto in tre stralci, di cui il primo, in corso, riguarda la realizzazione di un fabbricato produttivo verticale su un’area che interessa anche un parcheggio pubblico e la predisposizione di una dotazione di parcheggi tra l’area di via del Tirassegno e l’area del centro islamico. “Nel secondo stralcio, che invece necessita dell’Accordo di programma – ha aggiunto – è previsto lo spostamento dei parcheggi nell’area a fianco dell’ingresso degli autobus di Seta e la realizzazione di un edificio sull’area che interessa anche il centro islamico, per la produzione di mezzi destinati in particolare al mercato americano. Cpc ha acquisito l’area della Prolatte che, nell’Accordo procedimentale è stata valutata come idonea per ospitare le dotazioni e ciò permette di arricchire quel quadrante di un’area verde”. Vandelli ha precisato che “per rispondere alle dotazioni previste dal Pug non è necessaria l’intera area e una quota rimane in capo al privato, sulla quale il Comune ha chiesto che vengano realizzate alcune palazzine di Edilizia residenziale sociale. Parte dell’area, inoltre, viene indicata dal privato per lo spostamento del centro islamico oggi presente nell’area che deve essere acquisita dalla proprietà per l’espansione: rispetto a questo – ha aggiunto – abbiamo chiesto che sia verificata la sostenibilità del trasferimento. La documentazione che devono presentare dovrà, infatti, attestare la sostenibilità dell’intero intervento anche dal punto di vista ecologico-ambientale e dei carichi di traffico su via delle Suore”.

Il dibattito in Consiglio

Aprendo il dibattito, Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) ha precisato che “chi deciderà il tutto sarà chi verrà dopo questa consiliatura, perché non esiste a oggi nessun progetto concreto”. Il consigliere ha poi parlato di una “forte criticità” per la possibile eliminazione dal progetto di via del Tirassegno “che oggi invece può rappresentare una viabilità alternativa alle direttrici principali”. Stella, infine, ha espresso l’auspicio “affinché si possa attivare un vero percorso che coinvolga i cittadini impattati dagli interventi”.

Per il Movimento 5 stelle, Giovanni Silingardi ha affermato che “quello del centro islamico è un problema urbanistico: va spostato dalla sua posizione attuale, in altre aree da valutare”.  A questo proposito, il consigliere ha però puntualizzato che “l’accordo procedimentale non parla di verifica della sostenibilità del trasferimento, di cui parla invece l’assessora, ma prevede il trasferimento della moschea nell’area Pro Latte”. Il consigliere, quindi, ha parlato della necessità di “vigilare, affinché non si sbaglino le scelte e si punti a valorizzare il verde pubblico”. Barbara Moretti, in replica, ha aggiunto che “essendo il progetto ancora alle prima fasi, occorrono ulteriori verifiche per il trasferimento del centro islamico: vorremmo che sulla sua collocazione si aprisse un dibattito vero, partecipato, ammettendo anche altre ipotesi percorribili”.

“Certe scelte, che dovrebbero essere condivise con i residenti dell’area, sembrano essere procrastinate per non farle diventare tema elettorale”, ha sostenuto Giovanni Bertoldi (Lega Modena), affermando di essere “da sempre contrario al fatto che nell’area si faccia la moschea, ma favorevole all’introduzione di verde”. Il capogruppo ha quindi concluso auspicando che “questo cambiamento di proprietà sia ben augurante e che segni un cambiamento di visione”. 

“Da sempre chiediamo il coinvolgimento dei cittadini della zona, interessati da grandi cambiamenti impattanti” ha affermato Elisa Rossini (Fratelli d’Italia). La consigliera ha aggiunto che “occorre maneggiare con cura la convivenza tra le aree di residenza e quelle produttive: per questo, occorre consultare davvero i cittadini e capire le loro esigenze”.

Alberto Bignardi (Pd) ha sottolineato come l’acquisizione del gruppo Mitsubishi (“motivata, almeno in parte, dal progetto di sviluppo di Cpc”) “sia un segnale di forza e potenzialità della città”. Il consigliere ha poi precisato che “l’accordo procedimentale fornisce linee guida chiare sullo sviluppo delle diverse aree coinvolte nel progetto”. Infine, Bignardi, riguardo la possibilità di ridiscutere il trasferimento del centro islamico, ha affermato che “è fondamentale che qualsiasi discussione in merito non assuma un taglio razzista”.

Per Paola Aime (Europa Verde-Verdi) la questione decisiva riguarda il verde “come alternativa a qualsiasi edificazione, che si tratti di moschea o alloggi Ers”. La consigliera ha aggiunto che “occorre valutare complessivamente quello di cui ha bisogno quel quartiere: siamo d’accordo anche noi sul percorso partecipato, tenendo conto anche dei malumori che i cittadini hanno evidenziato”.

In replica, l’assessora Anna Maria Vandelli ha puntualizzato che “un accordo procedimentale non contiene l’istruttoria, ma individua degli sviluppi nel tempo seguiti poi da verifiche urbanistiche”. L’assessora ha quindi precisato che “il trasferimento del centro islamico, così come l’ampliamento dell’attività produttiva, è condizionato a tutte le verifiche. Infine, Vandelli ha chiarito che “la partecipazione parte da questo Consiglio comunale che ha il compito di proporre soluzione attraverso gli ordini del giorno”.

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