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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Banchi storici in marmo del Mercato Albinelli, il Comune progetta il restauro

L’assessore Ferrari ha risposto a una interrogazione di Elisa Rossini (FdI -PdF). “Più garanzie igieniche per il pesce; previsto il restauro dei manufatti condiviso con la Soprintendenza”

“Il Comune sta predisponendo il progetto di restauro degli antichi banchi del pesce, importanti manufatti in marmo rosa del Mercato Albinelli, in coerenza e nel rispetto di quanto stabilisce la Soprintendenza, per un loro riutilizzo idoneo e conforme”. Lo ha affermato l’assessore alle Politiche economiche Ludovica Carla Ferrari rispondendo in Consiglio, giovedì 29 ottobre, all’interrogazione di Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia). In particolare, la consigliera chiedeva chiarimenti sulla nuova destinazione dei banchi di marmo rosa, rilevando che l’area a ridosso degli stessi sarebbe utilizzata, senza informare la Soprintendenza, per la sosta e il consumo sul posto di alimenti attraverso la collocazione di tavoli e sedie; inoltre, domandava un aggiornamento sul progetto di restauro dedicato.

L’assessore, chiarendo innanzi tutto che “i banchi attualmente non sono in uso e che le persone sono tenute a distanza attraverso l’uso di separé e pannelli”, ha specificato che l’Amministrazione non ha stabilito il cambio di destinazione d’uso, “salvo poi prevederne l’utilizzo nell’ambito degli spazi per consumo sul posto o anche altri utilizzi che possono variare di volta in volta, compatibili con quanto stabilisce la Soprintendenza e in linea col progetto di restauro dei manufatti in marmo, offrendo più garanzie igieniche per la conservazione ed esposizione refrigerata del pesce”.

È in corso, infatti, l’istruttoria volta alla condivisione con la Soprintendenza del progetto complessivo di valorizzazione di questi banchi, che si inserisce nel contesto del percorso di innovazione e naturale evoluzione del Mercato Albinelli. Nel frattempo, in questa fase, i manufatti non verranno usati, accertandosi che siano adeguatamente conservati e protetti.

Il percorso del progetto sui banchi, rallentato anche dall’emergenza sanitaria e dal cambio di dirigenti sia in Comune sia in Soprintendenza, ha visto in maggio la ripresa dei contatti tra la stessa e i funzionari comunali, e sono stati effettuati alcuni sopralluoghi, “per la condivisione e la valutazione di indirizzi comuni da perseguire sia in merito agli usi definitivi sia alle modalità d'intervento – ha concluso l’assessore – che saranno definiti nel progetto. Proprio in queste settimane è partita la fase istruttoria, con previsione di completare il progetto entro l’estate del 2021”.

Dopo la trasformazione in interpellanza è intervenuto il consigliere Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ricordando che il Mercato Albinelli, amatissimo dai modenesi, è sottoposto a vincoli di tutela della Soprintendenza e che i banchi del pesce non dovrebbero essere adibiti ad altri usi. “Se c’era spreco d’acqua e cattivo odore – ha aggiunto - si poteva intervenire sugli scarichi a vantaggio anche, con un sistema di riciclo, della fontana del Graziosi”.

Enrica Manenti (M5s) ha ricordato che per la cura del mercato “si deve trovare equilibrio tra la tutela del bene storico culturale e le sue funzioni di luogo di servizio e commercio. È un mercato – ha detto – tradizionalmente di ortofrutta, alimentari e fiori, non di altre attività economiche”. Ilaria Franchini (Pd) ha invece concordato con l’assessore sulla validità di una dialettica fra tradizione e innovazione per valorizzare l’Albinelli, come accade in altre città d’Italia e d’Europa. “Per restare attrattivo – ha detto – il mercato ha saputo evolversi ma senza snaturarsi, e lo dico da frequentatrice. Porto tante persone qui da fuori e sono entusiasti, e con il consumo sul posto tanti giovani si innamorano di un luogo che conoscevano le loro nonne e mamme”. Per Paola Aime (Verdi) “va rispettata la vocazione alimentare del mercato, che ha una sacralità legata alla sua storia. Il consumo di cibo sul posto o l’aperitivo resta legato a questa vocazione che favorisce la socializzazione. Con la pandemia auspicherei maggiori controlli”. Infine, Alberto Cirelli (Pd) è intervenuto a rimarcare come, a suo parere, di fronte a una crisi grave come quella che attraversiamo, “sembri surreale discutere per dire cosa si deve vendere e in che quantità”. La consigliera Rossini, ringraziando i colleghi per gli interventi nel dibattito e gli operatori dell’Albinelli che ha definito coraggiosi e da sostenere, ha ribadito che la vocazione è alimentare e che vede il mercato in decadimento da anni e da valorizzare. Si è detta poi non soddisfatta della risposta dell’assessora: “Anche questa volta – ha detto – ho l’impressione che la Giunta abbia della città una visione diversa dalla realtà” sottolineando che le risultano sui banchi del pesce rapporti con la Soprintendenza non idilliaci.

L’assessore Ferrari, in chiusura, ringraziando anche lei l’Assemblea, i commercianti e il Consorzio mercato Albinelli, ha ricordato che nessuna delibera concede di vendere qualsiasi prodotto, ma che è sempre da ricercare un giusto mix tutto orientato alla valorizzazione delle nostre eccellenze alimentari e della nostra tradizione e cultura gastronomica, che ha fatto del mercato del centro un luogo amatissimo e visitatissimo anche dai turisti. In quest’ottica era anche doveroso risolvere la situazione dei cattivi odori e della conservazione del pesce, tutelando i banchi in marmo. “Il rapporto con la Soprintendenza – ha aggiunto – è costruttivo e all’insegna del comune interesse a valorizzare un patrimonio pubblico come il mercato”.

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