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Fase 2. Spostamenti liberi tra le regioni da domani

Il governo conferma sostanzialmente l'ok agli spostamenti in tutta Italia dal 3 giugno. Confermata la medesima data anche per l'apertura dei confini nazionali ai paesi europei“

E' ormai confermato il via libera agli spostamenti tra regioni dal 3 giugno prossimo. Da mercoledì il governo autorizzerà gli spostamenti tra regioni senza limiti, come già contenuto nell'ultimo Dpcm approvato. Non sarà dunque necessario attendere un nuovo documento.

"Il decreto legge vigente prevede dal 3 giugno la ripresa degli spostamenti infraregionali - ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza -. Al momento non ci sono ragioni per rivedere la programmata riapertura degli spostamenti. Monitoreremo ancora nelle prossime ore l'andamento della curva".

Dal 3 giugno si dirà quindi definitivamente addio all'autocertificazione. Con la nuova fase infatti non sarà più obbligatorio presentare, anche negli spostamenti tra una regione e l’altra, il documento che, negli scorsi mesi, è stato modificato più volte o a cui sono state aggiunte voci alle motivazioni che bisognava certificare. Sì anche a viaggi da e per i Paesi Ue, Schengen e Regno Unito. I viaggi verso questi Paesi sono naturalmente condizionati dalla reciprocità delle condizioni con i singoli Stati. I viaggi da e per i Paesi extra Ue ed extra Schengen, eccetto quelli già possibili per lavoro, urgenza o motivi di salute, riprenderanno dal 16 giugno.“

La decisione non è però condivisa da tutte le Regioni italiane: specialmente quelle del Sud hanno sollevato perplessità, temendo che i tempi non siano ancora maturi per il transito in tutto il Paese. Al Nord la voglia di ripartire è invece molto più marcata, specie in Emilia-Romagna. "Qualche quota di rischio va presa, altrimenti non riapriremmo mai", ribadisce Stefano Bonaccini, che questa mattina è tornato in tv a Omnibus, su La7. "La curva epidemiologica è molto al ribasso" e anche i "ricoveri di malati gravi e gli accessi al pronto soccorso: sono questi i dati che contano", scandisce il governatore dell'Emilia-Romagna. Comunque, per quanto riguarda i temi della riapertura, "credo che la differenza non la facciano tre o quattro giorni in piu' o in meno. Ma mi pare che i numeri dicano che ovunque, persino in Lombardia, la curva epidemiologica sia in fortissimo ribasso".  Ma è "evidente che bisogna mandare i dati a Roma", avverte Bonaccini: poi spetta "a chi di competenza valutarli" e occorre "pronti nel caso dovessero rimbalzare in alto anche a restringere qualcosa che abbiamo riaperto".

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