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Cronaca

Alluvione, Napolitano e il Governo snobbano la tragedia modenese

Il Presidente della Repubblica va a Bologna per le esequie di Abbado, ma gira i tacchi senza pensare alle vittime dell'alluvione. Governo non pervenuto, nemmeno i componenti modenesi si presentano. Davvero gli emiliani “non ne hanno bisogno”?

Non ci sono soltanto i media nazionali a dare cattiva prova di sé trascurando la tragedia che si è abbattuta, anzi riversata, nelle nostre campagne e nei nostri paesi. Se le motivazioni meramente utilitaristiche dei giornali e delle televisioni possono essere chiare – chiare ma non giustificabili – altrettanto non si può dire per la politica nazionale. Perchè, a bene vedere, i grandi assenti sono proprio le Istituzioni. Se Comuni, Provincia e Regione si sono calate celermente in prima linea durante l'emergenza, Governo e Capo dello Stato la linea non l'hanno neppure vista e, forse, sentita soltanto nominare.

Siamo al quarto giorno dell'emergenza e da Roma non giungono segnali di vita. Il Governo non ha in nessun modo dimostrato pubblicamente il proprio interesse per quei 10mila cittadini finiti sott'acqua, come se il fatto non fosse mai accaduto. Eppure Modena può vantare – quando fa comodo farlo – un Ministro della Repubblica e un Sottosegretario. Ma le due Cecilia qui non le hanno ancora viste. Kyenge e Guerra si sono per ora limitate a semplici frasi di circostanziale solidarietà, senza però portare alcuna concreta presenza o istanza né sul territorio, né all'interno dei palazzi Romani.

E il Presidente della Repubblica? Lungi dal poter pretendere che il non più giovane Giorgio Napolitano viaggi come un galoppino per raggiungere ogni angolo d'Italia, il suo comportamento ha lasciato molti quantomeno perplessi. Martedì infatti, mentre i paesi e le campagne finivano sotto un metro d'acqua, Giorgio Napolitano si è recato a Bologna per partecipare ai funerali del maestro e senatore Claudio Abbado. Un evento toccante significativo, ma davvero più significativo di 10mila persone con la casa allagata a 40 km di distanza e mezzora di viaggio in auto blu? Eppure Napolitano, dopo le esequie nel centro di Bologna, ha girato i tacchi ed è tornato da dove era venuto.

Il comportamento del Presidente della Repubblica è stato apostrofato da più parti, tra le quali quella del vicepresidente dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna Sandro Mandini (IdV): L”a visita di Napolitano nella triste circostanza della scomparsa di Abbado - attacca Mandini in una nota - che naturalmente ricordiamo per la grande eredità artistica che ha lasciato, avrebbe potuto essere l'occasione, attraverso una visita nelle zone colpite dall'alluvione, per far sentire la vicinanza della massima istituzione nazionale alle persone e per mostrare al Paese intero il dramma che stanno vivendo”. Secondo Mandini, del resto, “se il non fare uccide, il silenzio indigna”.

E l'indignazione sta crescendo considerevolmente fra i modenesi, che dopo l'ennesima disgrazia ambientale diventano sempre più consapevoli di essere dimenticati dall'opinione pubblica nazionale e, fatto ancora più grave, dalla politica italiana. L'ormai noto adagio secondo il quale gli emiliani sarebbero capaci di “ricostruire tutto da soli”, senza bisogno di assistenzialismo e supporto, in quanto ricchi, capaci e operosi, sta diventando sempre più reale. Anche se, ad essere onesti, reale lo è per davvero e il terremoto lo sta dimostrando. A questo punto sorge spontanea una domanda, appositamente provocatoria: siamo davvero sicuri che non sia meglio “ricostruire tutto da soli” piuttosto che incassare la solidarietà di un Presidente della Repubblica o le attenzioni potenzialmente dannose di questo Governo?

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