Giardini del Gusto, due approfondimenti su cibo e territorio
Domani e giovedì ai Giardini Ducali di Modena spazio alle aziende agricole del territorio e ai prodotti locali: dalla zootecnia, ai semi biologici agli antichi ortaggi, tutto rigorosamente made in Modena. Gli appuntamenti sono a ingresso gratuito
Mercoledì 5 agosto:
Alle 19.00 Marco Uccellari presenta l’Azienda Agricola Zanasi, un'azienda viticola da ben quattro generazioni. L'Azienda alleva, inoltre, bovini da latte per la produzione di Parmigiano Reggiano. I terreni di proprietà dell'azienda sono situati sia in pianura che nelle zone collinari di Castelvetro, zona tipica di coltivazione del vitigno Lambrusco Grasparossa. Una storia che si tramanda da anni e che la famiglia Zanasi è riuscita a creare con innovazione e genuinità.
Il gran numero di allevamenti esistenti in Emilia-Romagna, la loro specializzazione, insieme alla forte presenza di industrie di trasformazione, fanno della zootecnia un settore vitale dell'economia regionale. Le produzioni zootecniche della regione si caratterizzano, inoltre, per prodotti di alta qualità e di diffuso consumo nazionale e internazionale. Alle 21.00 Franco Ghelfi, dell’Ordine dei Dottori Agronomi approfondisce il tema de “La zootecnia del latte: legame indissolubile col territorio”, a cura del C.U.P., il Comitato Unitario delle Professioni Intellettuali.
Giovedì 6 agosto:
Alle 18.30 un nuovo appuntamento con “Verdi Passioni” e con Arcoiris, i semi biologici Made in Italy che salvano le varietà antiche. “Qualcuno all’inizio pensava fossimo dei folli e che i nostri semi nessuno li avrebbe comprati, ma non è andata così. Siamo anomali, certo, ma nonostante tutto ogni anno aumentiamo il nostro fatturato”. Antonio Lo Fiego del settore ricerca di Arcoiris descrive così l’ascesa dell’azienda di Modena, un’anomalia nel panorama nelle ditte sementiere. Non è una multinazionale, è esclusivamente specializzata in sementi non ibride da orto prodotte con tecniche biologiche e biodinamiche, la filiera è totalmente italiana, il fatturato è “appena” a cinque zeri, 600mila euro l’anno. L’incontro ha come tema “Gli antichi ortaggi dell’Emilia-Romagna”, il loro recupero e coltivazione.