Giorno della Memoria, un concerto per ricordare Auschwitz
Si terrà sabato 24 gennaio 2015 alle 21 alle Teatro Comunale Luciano Pavarotti il consueto appuntamento con il Concerto della Memoria e del Dialogo, un’occasione con la quale il Teatro insieme agli Amici della Musica di Modena celebrerà quest’anno non solo il ricordo della Shoah, ma anche il settantesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz. In programma, l’esecuzione di Sopravvissuti, un melologo liberamente tratto dal dramma teatrale I cannibali di George Tabori, prodotto in collaborazione con Amici della Musica di Modena, Società Amici della Musica “Guido Michelli” e Società Aquilana dei Concerti “Barattelli”. Rai Radio 3 è Media partner di questo evento che verrà presentato il giorno 27 dal Teatro delle Muse di Ancona nel corso della diretta condotta da Marino Sinibaldi dalle 20,30 dedicata al Giorno della Memoria. Gli autori dello spettacolo presenteranno l’opera al pubblico in sala mezz’ora prima dello spettacolo.
Sopravvissuti nasce da un’idea di Germano Scurti, la musica, commissionata per l’occasione, è di Claudio Rastelli e la revisione e l’adattamento del testo di Tabori di Guido Barbieri. Gli interpreti sono Elio De Capitani, voce narrante, Simone Maretti, una voce, Germano Scurti, bayan solista e AdM Ensemble di Modena. George Tabori è uno dei massimi scrittori del Novecento, una figura poliedrica che si dedicò alla drammaturgia con testi dirompenti come I Cannibali, e alla sceneggiatura per grandi registi come Hitchcock, Losey, Vidor, Litvak. I Cannibali venne definito dal New York Times, al suo debutto nel 1968, ''duro, implacabile, istericamente determinato a provocare il dolore''. La spietatezza del testo, l’umorismo nero, sono inscritti nella situazione stessa in cui i personaggi si trovano e da cui prende il via il dramma: alcuni prigionieri in una baracca di Auschwitz, “disquisiscono” con uno di loro che si rifiuta di mangiare il compagno morto da poco. Come scrive Giorgio Pressburger nella prefazione all’edizione italiana, I Cannibali fu «una feroce accusa di tutta la civiltà che ha potuto generare Auschwitz: la nostra civiltà occidentale».
Nato a Budapest un secolo fa, nell’anno in cui iniziva la Grande Guerra, Tabori abbandonò l’Ungheria nel 1936 per emigrare a Londra. Suo padre, storico, scrittore e giornalista, rimase in patria, venne catturato dalle SS e deportato ad Auschwitz, dove morì nel 1944.
“La mia musica prende atto del complesso tessuto emotivo del testo – spiega il compositore Claudio Rastelli - e sceglie di volta in volta una tra le interpretazioni possibili: può esprimere un livello profondo oppure sottolineare, chiarire, potenziare elementi più vicini alla superficie. Infatti la natura allegorica e ben poco letterale del complesso dramma di Tabori offre un ricco contrappunto di "significati possibili". In Sopravvissuti ci sono diverse musiche, alcune ben connotate e riconoscibili, che accompagnano l'ascoltatore in questo appassionante percorso. In alcuni momenti esse sono alternate o sovrapposte tra loro, come a sottolineare la quantità di stimoli che il dramma propone in quel preciso momento. Al bayan solista sono stati riservati i momenti più intimi dell'opera, quelli in cui il personaggio esce dall'allegoria, diventa se stesso e, come scrive Tabori, si rivolge al pubblico.”