“Partire, arrivare, restare”, il secondo Festival della Migrazione a Modena
“Restituire al migrante il suo onore di essere umano, senza il quale nessuna delle sfide che ci attendono potrà trovare una giusta soluzione”. Questo lo scopo del Festival della Migrazione che si svolgerà a Modena dal 20 al 22 ottobre prossimo su iniziativa di Fondazione Migrantes, Associazione Porta Aperta e IntegriaMo, con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna e Comune di Modena, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e di aziende del territorio e presentato questa mattina alla camera dei Deputati nel corso di una conferenza stampa. 34 i soggetti aderenti, tra enti locali, mondo accademico, realtà ecclesiali e religiose, associazioni.
Don Giovanni De Robertis, direttore di Fondazione Migrantes, sottolinea che venga restituito ai migranti “il suo volto umano: sono fratelli e sorelle nostre, come tanto spesso ci ricorda papa Francesco, anzi, la carne di Cristo! Ricordo - ha spiegato - le parole di un professore di Dakar a un congresso della Fuci che ci diceva con forza: ‘Dovete smetterla di considerarci dei tubi digerenti! Noi abbiamo una nostra cultura, una nostra storia, una nostra spiritualità’’. De Robertis ha aggiunto: “Gli immigrati in Italia non crescono in numero da alcuni anni, è importante fornire dati corretti sul fenomeno”.
Luca Barbari, presidente di Porta Aperta, ha aggiunto: “Il Festival nasce dal bisogno di uno studio approfondito e non ideologico su un fenomeno complesso che richiede una riflessione seria e lontana dagli stereotipi. Questa iniziativa ha quattro gambe: terzo settore, Chiesa, enti locali e Università; è il festival sui diritti, che rappresentano l’identità dell’Europa e della nostra Italia: è dal loro riconoscimento che si può raggiungere un’identità piena”.
Il festival, alla seconda edizione ha come tema “Partire, arrivare, restare”. E torna in un periodo in cui parlare di migrazione in modo sereno e senza pregiudizi è tanto difficile quanto determinante. In tre giorni di convegni, dibattiti, laboratori, spettacoli e mostre, l’obiettivo è conoscere, riflettere, ascoltare, discutere, dare voce a chi non ne ha. Grazie a relatori di grande spessore, a dibattiti e a riflessioni che intendono accompagnare in un cammino che percorre le vie tortuose dell’umano. Aspetti spirituali e sociali, culturali e politici, giuridici e informativi, con in primo piano le storie di chi parte per arrivare e restare. Tra i relatori il Segretario Generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, il rappresentante di Unhcr Andrea De Bonis, il commissario Agcom Mario Morcellini, Maria Chiara Prodi del Consiglio generale italiani all’estero, il sottosegretario del Ministero dell’Interno Domenico Manzione, gli arcivescovi di Modena-Nonantola, mons. Erio Castellucci, e di Ferrara-Comacchio, mons. Gian Carlo Perego, Regina Catrambone direttrice del Moas e Marco Bertotto di Medici Senza Frontiere.