Sette giorni da Màt. Oltre 100 eventi per raccontare il disagio psichico ai tempi della pandemia
Mat 2021 prende il via sabato 16 ottobre e prosegue per una settimana con oltre cento appuntamenti, la maggior parte pensati in presenza e trasmessi anche in diretta streaming.
I seminari, incontri e convegni approfondiscono la salute mentale nei diversi ambiti: il 18 ottobre, in dialogo con due protagonisti della salute mentale italiana ed internazionale, Benedetto Saraceno e Franco Rotelli, che presenteranno i libri “Un virus classista” e “Quale Psichiatria?”; il corpo, con il body-shaming e il disagio psichico che ne deriva (“Liberi dall’apparire: body shaming, pratica quotidiana di esclusione inconsapevole”; 19 ottobre in collegamento da Finale Emilia, a cura del Centro di Salute Mentale di Mirandola, Cooperativa sociale Gulliver, Liceo Morando Morandi); gli adolescenti e la scuola, chiusa a marzo 2020 e mai davvero riaperta, con allarmanti ricadute sullo stato di salute psicofisico delle giovani generazioni (“Emergenza psicologica e pedagogica: le conseguenze della gestione della pandemia nei minori”, 22 ottobre a Modena, a cura di Priorità alla Scuola Modena, Associazione Idee in Circolo); il lavoro e la promozione di un dialogo multidisciplinare (“Lavoro e salute mentale ai tempi della pandemia: integrazione, sfide, strumenti, criticità”, 20 ottobre convegno online, a cura di Consorzio Solidarietà Sociale, Associazione per la Ricerca in Psichiatria); l’importanza del supporto tra pari grazie agli ESP, detti anche facilitatori sociali o peer supporter, ovvero persone che hanno attraversato un disagio psichico e successivamente hanno iniziato un percorso di consapevolezza, di ben-essere e di empowerment con le proprie problematiche e sono ora disponibili ad affiancare altre persone in difficoltà, ossia a offrire il proprio “sapere esperienziale” nell’assistenza e nel contatto con altri utenti (“Il ruolo dell’Esperto in Supporto tra Pari (ESP) nella salute mentale: l’importanza della costruzione della rete tra servizi per lo sviluppo e il riconoscimento di questa nuova figura professionale”, 20 ottobre a Modena, a cura di Centro Servizi del Volontariato Terre Estensi, Associazione Idee in Circolo, Social Point Progetto di Inclusione Sociale del DSMDP di Modena, Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche Ausl Bologna, Reggio Emilia e Modena).
Il teatro può essere uno strumento terapeutico di grande efficacia, come dimostrano i diversi spettacoli – realizzati grazie al contributo di BPER Banca, da sempre impegnata a sostenere iniziative culturali che favoriscono l'inclusione e la riduzione delle disuguaglianze sociali - dove gli attori sono proprio i pazienti (“Personale, sabbiosa, imminente”, 17 ottobre a Nonantola, a cura di Comunità Terapeutica Casa San Matteo Ceis A.R.T.E; “Teatro, amore e fantasia”, 19 ottobre a Modena, a cura di Compagnia Teatrale "Diurni&Notturni": protagonisti sono dodici pazienti-attori, con le loro riflessioni sul teatro, sui pensieri e le emozioni durante il lockdown; “Svegliarsi in un sogno”, 18 e 20 ottobre Bomporto: per desiderio degli stessi interpreti dello spettacolo – a cura di Teatro delle Benz, Centro Salute Mentale Castelfranco Emilia, Associazione Teatrale Piccole Luci Onlus - il tema centrale è l’effimero universo onirico e i diversi significati attribuibili al concetto di “sogno”). Le compagnie regionali che operano con i Dipartimenti di Salute Mentale della Regione Emilia-Romagna hanno interrotto la propria attività causa pandemia solo per poco: hanno poi reinventato luoghi e forme per continuare e fare cultura. Fare teatro ha consentito di affrontare le nuove paure ed incertezze, in certi casi anche perdite dolorose e di ripensare il presente con l’arte (gli stati generali su teatro e salute mentale in Emilia-Romagna sono al centro dell’incontro “Teatri della salute mentale: un’opportunità di recovery e di cambiamento culturale”, 23 ottobre ore 14.30 a Modena, A cura di Progetto Coordinamento Teatro e Salute Mentale con la partecipazione dei promotori del Protocollo Regionale Teatro e Salute mentale).
Numerosi gli appuntamenti musicali, tra cui un reading musicale che affronta il tema della libertà e dei diritti individuali partendo da narrazioni di donne che corrispondono a tre fasi della storia della psichiatria: dall’internamento in manicomio, alla “libertà” intesa come uscita dalla istituzione totale e infine ai percorsi di recovery (“5000 Rose”, 17 ottobre, Modena, a cura di Associazione Amici della Musica); a Màt approda anche la performance artistica di Nicolas Cunial, dove poesia e musica elettronica si fondono per ricreare un contrasto: tra chi soffre di un disturbo mentale e vorrebbe comunicarlo e chi gli sta attorno rivelandosi però umanamente sordo (“Black in/Black out: spettacolo di poesia con musica di Nicolas Cunial ed esibizione dei ragazzi del Laboratorio Hip-hop di Insieme a Noi”, 22 ottobre, Modena, a cura di Associazione Insieme a Noi ODV).
Gli eventi letterari spaziano da un ciclo di incontri per capire come in ambito letterario venga trattato il tema della salute mentale (a cura di Associazione Culturale L’asino che vola), a reading teatrali come quello del romanzo di Stefano Redaelli “Beati gli inquieti” (23 ottobre, Modena, a cura di Associazione Culturale “Il Leggio”), a presentazioni di libri (come quelle a cura della Collana 180, il 18 ottobre a Modena).
Sei le mostre proposte, da quelle fotografiche (come la mostra “Oltre. Guardare altriMenti”, a cura di Neuropsichiatria Infantile Area Sud Vignola-Sassuolo, la cui finalità è far conoscere il mondo della disabilità infantile attraverso la bellezza e l’empatia svelata dalle foto) a quelle artistiche (come “Coraggiosamente” a Vignola, un’esposizione di sagome a grandezza naturale realizzate presso il CSM e il Centro Diurno Il Gelso ed esposte nelle vetrine dei centri storici). Anche il cinema promuove una cultura di inclusione, di sensibilizzazione e di lotta al pregiudizio: il concorso di cortometraggi “Meglio Matti che Corti”, alla settima edizione, indaga il mondo della salute mentale e le storie di chi lo vive: il bando ha ricevuto quest’anno film provenienti da tutto il mondo, tra i quali sono stati selezionati gli 8 finalisti che saranno visibili in una serata “post Màt” (12 novembre a Modena).
Questa undicesima edizione si svolge nel rispetto delle norme anti covid: la partecipazione alle varie iniziative sarà possibile previa prenotazione e fino ad esaurimento posti disponibili. Alcuni incontri in presenza saranno contemporaneamente trasmessi in diretta streaming su Facebook e YouTube per allargare la comunità della settimana della Salute Mentale oltre i confini della provincia di Modena e consentire a tutti di condividerne i contenuti. Il programma completo di tutti gli incontri sarà presto disponibile online
I dati a livello nazionale
Secondo il Rapporto sulla Salute Mentale del Ministero della Salute gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici sono 826.465 (mancano i dati della P.A. di Bolzano), con il 54,3% dei casi di sesso femminile, mentre l’età media riflette l’invecchiamento della popolazione generale con il 68,7% di pazienti al di sopra dei 45 anni. In entrambi i sessi risultano meno numerosi i pazienti al di sotto dei 25 anni mentre la più alta concentrazione si ha nelle classi 45-54 anni e 55-64 anni (45,8% in entrambi i sessi).
Per quanto riguarda le patologie, i tassi relativi ai disturbi schizofrenici, ai disturbi di personalità, ai disturbi da abuso di sostanze e al ritardo mentale sono maggiori nel sesso maschile rispetto a quello femminile, mentre l’opposto avviene per i disturbi affettivi, nevrotici e depressivi. In particolare per la depressione il tasso degli utenti di sesso femminile è quasi doppio rispetto a quello del sesso maschile (28,7 per 10.000 abitanti nei maschi e 48,6 per 10.000 abitanti nelle femmine).
Le prestazioni erogate nel 2019 dai servizi territoriali ammontano a 10.944.849 con una media di 14,2 prestazioni per utente. Complessivamente il 75,8% degli interventi è effettuato in sede, l’8,6% a domicilio e il resto in una sede esterna. Gli operatori prevalenti sono medici (34,1%) e infermieri (42,6%).
Màt è un progetto dell'Azienda Usl di Modena con l'organizzazione di Arci Modena e il patrocinio di Regione Emilia-Romagna, Provincia di Modena, Comune di Modena, Unimore; la manifestazione è realizzata grazie al sostegno di Fondazione di Modena, BPER Banca, Coop Alleanza 3.0, CSM dei Comuni della Provincia di Modena, Regione Emilia – Romagna, oltre 100 associazioni di volontariato, di promozione sociale e dei famigliari degli utenti.