Giardini del Gusto, in settimana Corrado Augias e Mario Tozzi
Approfondimento, cinema, musica: un’altra settimana ricca di eventi ha preso il via ai “Giardini del Gusto e delle Arti”. Nel weekend protagonisti eterogenei: da Augias con “La vera storia della Traviata”, al giardiniere di Calvino Libereso Guglielmi, al geologo Mario Tozzi con uno spettacolo e un libro, per finire sulle note del Modena Jazz Festival
Martedì 16 giugno:
La serata di martedì si apre alle 17 con un approfondimento a cura del Liceo Classico San Carlo sul tema dell’Expo “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.
Alle 18 nel Tinello Letterario con un “catering scenografico”, il primo in Italia, a cura di Mila Sacchi e della sua “Sartoria dei Sapori”; Mila è riuscita a realizzare il suo più grande sogno: unire le passioni per la moda e il cibo in qualcosa di unico, riuscendo a stimolare la mente, sconvolgere i sensi e sedurre i suoi ospiti.
Alle 19 il protagonista è il liquore più famoso di Modena ottenuto dal mallo della noce, a mezzo di infusione in alcool: il nocino, o nüsèin in dialetto modenese; Massimo Guidetti presenta l’Albo Assaggiatori di Nocino Tipico “Il Matraccio”.
Mercoledì 17 giugno:
Alla mattina, dalle 10 alle 12, Coop Estense si rivolge ai ragazzi dei Centri Estivi dai 6 ai 12 anni con un’iniziativa per educare al consumo consapevole: “Avventura a tutto latte” è un gioco alla scoperta della filiera che porta alla nascita del “re” dei Formaggi e della storia che racchiude, il Parmigiano Reggiano.
L’80 per cento degli imprenditori agricoli usa regolarmente un computer nell’attività quotidiana, il 30 per cento ha uno smartphone, una quota di circa il 5 per cento sta sperimentando il tablet: per fornire un quadro aggiornato della situazione alle 18 Manuela Solieri e Letizia Lotti del Collegio dei Periti Agrari propone l’incontro “Dal multitasking alla multifunzionalità in agricoltura”, a cura del C.U.P, il Comitato unitario delle professioni intellettuali.
Si prosegue alle 19 con l’aperitivo di Confagricoltura e con la presentazione di una delle aziende agricole del territorio. Questi “Farmers’ happy hour” sono opportunità di conoscere le imprese di casa nostra chiacchierando e mangiando.
Da alcuni anni in Italia è stato riscoperta un’antica coltivazione, quella della canapa: da nord a sud sono numerosi gli agricoltori che hanno deciso di convertire i loro terreni a questa coltura; la canapa in questione è la “Cannabis Sativa”, detta canapa da fibra o canapa industriale. Alle 20 Claudio Losi del Collegio Periti Agrari propone un incontro proprio sul tema “Canapa sativa”, a cura del C.U.P.
Giovedì 18 giugno:
Al Mallo quella del nocino è una tradizione di famiglia nata per un’intuizione di Stefano Freno e poi tramandata per via femminile: l’azienda è oggi gestita dalla figlia Giovanna e dalla nipote Roberta, che custodiscono la ricetta di famiglia per dar vita al prezioso infuso ottenuto a partire dal verde e profumato mallo delle noci. Alle 19 per “I mestieri del cibo” è Giovanna Freno a presentare l’azienda: il piccolo laboratorio d’origine si trovava proprio di fronte all’ingresso dello stabilimento della Ferrari, ma nel giro di pochi anni, pur mantenendo una produzione di stampo artigianale, il grande successo di mercato ha portato l’azienda a costruire un nuovo stabilimento con un magazzino d’invecchiamento più grande e ad automatizzare le fasi di confezionamento. Quattro le tipologie di nocino prodotte da questa azienda familiare: Classico, Bio, Riserva e Riserva Speciale.
La serata del giovedì è dedicata al grande cinema: alle 21.30 viene proiettato il documentario “Marmato” (Belgio 2014) di Mark Grieco. Il villaggio colombiano di Marmato è al centro della nuova corsa all’oro. Da 500 anni gli abitanti vivono del lavoro in miniera, ma l’arrivo di una multinazionale canadese rischia di distruggere il loro sistema di vita. Il regista ha vissuto e ha filmato la cittadina di Marmato per ben 5 anni e mezzo, dal 2008 al 2013. Tutto il film si svolge all’interno del paese, tranne due scene nella vicina Medellín. Presentato al Sundance Film Festival, il film ha ricevuto critiche entusiaste. E’ un progetto alla Werner Herzog, sui desideri elementari dell’uomo posti a confronto con una natura sublime, invincibile, attraversato in uguale misura da passione e compassione, sul tema del retaggio e della conservazione della cultura.
Venerdì 19 giugno:
La biodiversità è diventato un tema prioritario, che è necessario fare emergere anche fuori dai confini degli addetti ai lavori, per sensibilizzare e creare cultura. È questo uno degli intenti dell’incontro della rassegna “Verdi Passioni” alle 18, con “Il Giardino dei frutti perduti”, dal titolo dell’omonimo libro di Elena Accati, laureata in Agraria, già professore ordinario di floricoltura presso l'Università degli Studi di Torino. Come si legge nella premessa dell’editore, il volume “raccoglie la preziosa Pomologia dei fratelli Giuseppe e Marcellino Roda, opera inedita che risale alla metà del XIX secolo. I fratelli Roda furono tra i più importanti maestri giardinieri dell’Ottocento, progettisti di parchi e residenze reali, che si formarono alla corte di Carlo Alberto. La Pomologia contiene 170 tavole di inestimabile valore botanico, storico e culturale, nelle quali numerose varietà di frutti, molti dei quali scomparsi, prendono vita attraverso la vivezza delle forme, l’eleganza del tratto, la cura nella raffigurazione dei particolari e nella scelta dei colori”.
Alle 19 per i “Mestieri del cibo” Erika Barbieri presenta la “sua” Acetaia del Cristo, con una tradizione balsamica dal 1849. Già da tre generazioni l’azienda si adopera per trasmettere l’eredità culturale e il fascino dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena in passato riservato agli usi familiari e gelosamente custodito in soffitta dai nostri avi. Oggi l’Acetaia del Cristo è la più importante realtà mondiale nell’ambito dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena con le sue 2.000 botti esclusivamente votate alla produzione dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP.
“La Traviata” è probabilmente il capolavoro di Verdi, comunque la sua opera più popolare. Alle 21.30 Corrado Augias propone un omaggio al compositore nella formula di conferenza-spettacolo, accompagnato dal maestro Giuseppe Modugno al piano, che lo supporta attraverso alcuni esempi musicali ne “La vera storia di Traviata”. All’origine di tutto c’è una ragazza nata nel 1824 in Normandia da una famiglia poverissima, si chiama Alphonsine Plessis . Suo padre la cede, a 14 anni, a una carovana di zingari. Alphonsine finisce a Parigi dove nel giro di pochi mesi cambia nome, si fa chiamare Marie Duplessis, e riesce a diventare una delle vedette della vita mondana nel solo modo in cui una ragazza povera ma ricca d’ingegno può farlo. Sullo sfondo della vicenda c’è il bel mondo parigino, la volgarità degli arrivisti non meno cinici allora di oggi, il mondo delle cocotte di lusso, il costume sessuale che rendeva quasi obbligatorio per un borghese mantenere una donna per i suoi capricci, l’attività dei pittori che hanno ritratto quei salotti, quelle sembianze, quelle carezzevoli nudità. Ma soprattutto c’è la musica di Verdi che lo spettacolo racconta, smonta, analizza, lascia infine all’ascolto consapevole degli spettatori.
Sabato 20 giugno:
La giornata di sabato comincia all’insegna degli appuntamenti per i più piccoli. Alle 10 si parte con “Merendiamo con la frutta”, un laboratorio di cucina salutare per i bambini dai 3 ai 5 anni e i loro genitori a cura di Coop Estense per scoprire l’importanza della frutta e verdura fresca come indispensabile fonte di energia. Alle 11.30 è i programma un laboratorio per coinvolgere i bambini dai 6 ai 12 anni: “Caccia al tesoro: sulla via dell’oro di Modena”, per scoprire la filiera dell’Aceto Balsamico, sempre a cura di Coop Estense.
Anche nel pomeriggio il gusto regna sovrano: nel Prato dei Sapori, all’esterno della Palazzina, a partire dalle 17 Conad col progetto Mangiando S'impara vuole diffondere i valori di una sana e corretta alimentazione, proponendo attività di animazione ed educazione alimentare nelle storie, nei laboratori e nei giochi della signora Margherita.
Libereso Guglielmi, uno dei più grandi esperti di botanica al mondo, accompagnato dal giornalista Claudio Porchia, alle 18 propone uno showcooking originalissimo per insegnare a “Cucinare con le piante”. Libereso Guglielmi è nato a Bordighera nel 1925, il suo nome è stato scelto dal padre, anarchico tolstoiano e studioso di esperanto, in quanto significa “assolutamente libero di pensiero, parola e azione".
L'azienda agrituristica Cà de Frà, a conduzione famigliare, è situata a Sestola, in una verde vallata tipica dell’Appennino modenese, ed è circondata da boschi e campi: la presenta al pubblico Luigi Gherardini, alle 19 nel Tinello letterario. La principale attività produttiva è l’allevamento di bovini da carne, qualche mucca da latte, alcuni maiali, una famiglia di capre, una di pecore e piccoli animali da cortile; trasformano direttamente con metodi artigianali e tradizionali il latte che viene munto, producendo formaggio, ricotta, panna, yogurt, burro “come si faceva una volta” per la vendita diretta e la ristorazione dell'agriturismo. Condotta nel rispetto della genuinità e della qualità di un tempo, ormai da diversi anni l’intera produzione agricola e l’allevamento sono stati convertiti a tecniche biologiche, con l'obiettivo di proporre un prodotto sempre più sano, genuino e di qualità.
Alle 21.30 salgono sul main stage Mario Tozzi ed Enzo Favata con “Mediterraneo: le radici di un mito”. Il Mediterraneo, il Mito di Atlantide, la Sardegna, gli Etruschi in uno spettacolo per voce narrante e musica. Uno scienziato della terra e un musicista che della musica della sua terra ha fatto un’inconfondibile cifra stilistica. Mario Tozzi, il geologo noto al grande pubblico per le sue trasmissioni televisive, ed Enzo Favata, sassofonista jazz apprezzato sulla scena internazionale, insieme raccontano l’Isola della Sardegna attraverso il particolare punto di vista della geologia, scienza tanto affascinante quanto trascurata, e la musica al confine tra passato e futuro. Da questo incontro scaturisce un affresco inedito del Mediterraneo e del mito di Atlantide, un film senza immagini raccontato con le parole e i suoni, nel quale prendono forma paesaggi arcaici, miti dimenticati e ricerca scientifica, rivelando allo spettatore una geografia antica, sepolta nella stratificazione delle ere geologiche e preistoriche.
Domenica 21 giugno:
Dalla mattina si può accedere all’appuntamento settimanale della “Mostra Mercato dei prodotti della terra” e ai laboratori per i più piccoli di “Cuochi per un giorno”, organizzati dalla Bottega di Merlino a partire dalle 10.30 nell’aula magna della Palazzina: in questo caso è necessaria la prenotazione (059.212221) e un contributo di 8 € a partecipante.
Alle 17 nel Tinello Letterario Mario Tozzi, geologo del Cnr, punta il dito sull’eccesso di tecnologia nella nostra vita: non risolve i problemi ma li cronicizza, diseduca, fa perdere tempo, inquina. E non siamo più in grado di governarla. E’ questo il messaggio del suo ultimo libro “Tecnobarocco” (Einaudi), che se la prende con tutti noi (o quasi): dietro il tecno-entusiasmo che ci elettrizza - accusa - l’ombrosa verità è che siamo diventati una tribù di tecno-scemi. La tecnologia del terzo millennio ha smesso di essere l’organismo razionale e vincente che pensiamo di conoscere e governare, non aiuta gli uomini a migliorare la loro esistenza né a ridurre gli impatti sul pianeta. Non è semplice, né utile e nemmeno educativa. Essa, totalmente slegata dalla radice scientifica, è, invece, fine a se stessa, "barocca", dannosa e insostenibile da un punto di vista ambientale. Viene spesso usata per rimediare ai danni perpetrati da una tecnologia precedente, incrementa i profitti basati sui bisogni indotti, accelera l'obsolescenza di oggetti e macchine, è costosa, fa perdere tempo. Attraverso molti esempi Mario Tozzi dimostra l'inutilità di bizzarri marchingegni che riteniamo indispensabili e di cui potremmo fare a meno. D'altro canto, egli sottolinea l'utilità di quella tecnologia semplice che ha rappresentato un vero miglioramento nelle condizioni della vita degli uomini senza compromettere l'ecosistema Terra.
Alle 18.30 per la rassegna “Verdi Passioni” si parla di “Mille salvie”: Marco Licheri ed Elisa Benvenuti formano un sodalizio molto affiatato; entrambi in pensione, gestiscono a Spianate, in provincia di Lucca, il vivaio “Le essenze di Lea” specializzato in salvie e in altri generi della famiglia delle Lamiaceae. Elisa, metodica e precisa cura la collezione del vivaio pensando alle semine, al benessere delle sue piante e ad intrattenere rapporti di scambio con altri collezionisti; Marco invece, pensa alla logistica, si occupa di commercializzazione e cura i rapporti con la clientela. Insieme, in camper, girano da oltre dieci anni le più importanti mostre mercato presenti in Italia e nei paesi di confine come Francia e Svizzera andando spesso in visita presso vivai di amici, con l’intento di fare conoscere ad un pubblico sempre più vasto la versatilità e le molteplici possibilità di utilizzo in giardino del genere Salvia.
La serata di domenica, festa della musica, è in collaborazione col Modena Jazz Festival 2015: alle 19 si esibiscono i gruppi di Musica D’Insieme del Modena Jazz Campus, diretti da Lorena Fontana, Marco Ferri e Michele Vignali. Dalle 22.30 concerto della Jazz in’it Orchestra Special, con Jerry Bergonzi al sax, Shawnn Monteiro alla voce, Franco Ambrosetti al filicorno, con la direzione artistica di Giulio Vannini.