rotate-mobile
Politica

Spaccio, accoglienza e poche forze dell'ordine: i nervi scoperti per il Pd modenese

Muzzarelli riflette sulla “piaga” dello spaccio di droga. E ribadisce: aumento degli organici per controlli e indagini. Il Pd invece accusa il Governo per la gestione dell'immigrazione

“La rapidità delle indagini è una prima risposta, molto efficace, alle richieste della città”. Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli commenta così la notizia del fermo dei due presunti autori dell’omicidio del ventenne Friday Endurance, accoltellato domenica in corso Vittorio Emanuele. Un evento che segue di pochi mesi quello altrettanto drammatico del parco Novi Sad, dove un 16enne fu accoltellato a morte, anche in quel caso da connazionali.

“Dalle prove raccolte a carico dei due nigeriani fermati – aggiunge il sindaco – pare essere confermata la pista che riconduce l’omicidio al mondo del traffico e dello spaccio di droga. Si tratta di una piaga della nostra città dove, purtroppo, l’alto consumo di stupefacenti determina una situazione favorevole per questo tipo di criminalità. E molti episodi di violenza degli ultimi mesi, nonostante l’impegno delle forze dell’ordine e della Polizia locale, sono probabilmente riconducibili a questa situazione”.

Muzzarelli, quindi, ribadisce la richiesta al Governo di un aumento degli organici delle forze dell’ordine (e del riconoscimento della fascia A per la Questura che renderebbe questo aumento strutturale) per poter attivare adeguati controlli del territorio e le necessarie attività d’indagine. Per il sindaco, inoltre, non deve essere sottovalutata la questione dei trasferimenti di migranti decisi dal Governo “senza che sia stata strutturata un’adeguata rete di accoglienza che possa garantire condizioni dignitose per le persone e non abbandonarle in balia della criminalità, come purtroppo spesso sembra avvenire per molti di loro, lasciati senza prospettive, che diventano manovalanza dello spaccio”.

Doga e gestione dell'accoglienza sono quindi in punti all'ordine del giorno per il centrosinistra, sotto il fuoco incrociato delle opposizioni dopo l'ennesimo fatto di sangue in città. Due elementi che, come la cronaca racconta da anni, sono strettamente collegati. Basti pensare alle diverse indagini che hanno coinvolto stranieri richiedenti asilo, compresi alcuni minori, nella rete di distribuzione degli stupefacenti in una città in cui purtroppo la domanda resta sempre alta e l'offerta non manca mai di soddisfarla.

In linea con il pensiero del sindaco, ma spingendosi oltre il ruolo istituzionale del primo cittadino, il Partito Democratico di Modena continua a puntare il dito contro l'attuale Governo. "Lo diciamo chiaramente: basta scuse e rinvii. Promettono sicurezza ma nei fatti non danno alle città alcuna risposta, anzi lasciano soli comunità ed enti locali, come dimostrano le reazioni dei Sindaci anche della loro parte politica.  Noi sosteniamo pienamente i sindaci nel denunciare l'assenza di risposte da parte del Governo, a fronte della scelta unilaterale di Piantedosi di modificare i criteri di distribuzione. Una decisione che mette in luce una mancanza di pianificazione, rappresentando un ulteriore passo indietro nella gestione di un problema già molto complesso", dichiarano Federica Venturelli, segretaria cittadina del Pd, e di Antonio Carpentieri, capogruppo in consiglio comunale.

"L’esclusione sociale è una delle cause principali per cui una persona, italiana o straniera che sia, può finire nell’orbita della criminalità, anche organizzata e spesso dedita allo spaccio, con tutte le conseguenze del caso. Sul punto, è evidente il disastro organizzativo e logistico di questo Governo nella (non) gestione (a tutto tondo, dall’accoglienza all’integrazione) degli arrivi, che così facendo scarica sugli enti locali tutti i problemi - proseguono i dem - Dal blocco navale promesso più volte in campagna elettorale ed anche dopo dalla Presidente del Consiglio Meloni come soluzione di tutti i problemi, siamo ora passati alla moltiplicazione degli arrivi, con Roma che si limita a smistarli senza condivisione con i territori, per malizia o per incapacità.  Mentre il ministro Piantedosi sostiene che il decreto Cutro abbia migliorato la gestione del fenomeno, il record di sbarchi e le crescenti richieste di asilo suggeriscono l'urgenza di affrontare la situazione in modo più ampio e concertato, coinvolgendo gli amministratori".

"Non accettiamo il gioco dello scaricabarile del Governo che ha fatto prima sull'alluvione, poi sul PNRR e ora sull’accoglienza. Il governo deve prendersi le sue  responsabilità e gestire i processi, anche se non lo vuole fare, come sull’accoglienza e soprattutto sull’integrazione. A Modena il nostro sistema aveva visto accogliere centinaia di persone in modo “diffuso”, senza che la città avesse avuto impatti negativi. Ora, i Comuni non riescono più a prendere in carico i grandi numeri di questi giorni. Il Governo ha dimezzato le risorse e non mette nelle condizioni gli enti locali di accogliere in maniera dignitosa queste persone. Serve una rete d'accoglienza diffusa ed efficiente che permetta loro di lavorare, studiare la lingua italiana e la Costituzione e crearsi una professione. Il Governo metta a disposizione degli enti locali le necessarie risorse umane, economiche e logistiche”, chiosano Venturelli e Carpentieri.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Spaccio, accoglienza e poche forze dell'ordine: i nervi scoperti per il Pd modenese

ModenaToday è in caricamento