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Sorpresa! Ora tutti vogliono bene alle Province: lo dice uno studio Ispo

Solo per 4% italiani l'abolizione Province è una priorità. Saitta "La politica non capisce più il Paese"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Il 72% dei cittadini si sentono orgogliosi della loro provincia e solo il 4% degli italiani ritiene prioritario abolire le Province. È quanto emerge da una indagine sugli italiani realizzata dal centro studi dell'Ispo presentata a Milano dal Prof. Renato Mannheimer, dal Presidente dell'Unione delle Province d’Italia Antonio Saitta, Presidente della Provincia di Torino, e dall'Assessore alle riforme istituzionali della Provincia di Milano, Franco De Angelis. Secondo lo studio, per l'81% degli italiani la riforma più urgente per tagliare la spesa pubblica è ridurre le indennità dei parlamentari italiani. Secondo lo studio Ispo, l'attaccamento alle Province è un sentimento radicato, riscontrato in ogni rilevazione dal 2003 ad oggi, nonostante le pesanti campagne demagogiche contro questa istituzione.

"La spesa pubblica - ha evidenziato il Prof. Mannheimer - viene vista dai cittadini come spesa politica". Infatti alla domanda 'quali riforme servirebbero per ridurre la spesa pubblica',  8 cittadini su 10 rispondono  la riduzione del numero e delle indennità dei parlamentari, 7 su 10 il taglio del numero e delle indennità dei consiglieri regionali, 6 su 10 la riduzione degli stipendi dei manager delle aziende statali o partecipate, 5 su 10 il taglio dei costi di enti e organismi intermedi. La riforma delle Province è considerata prioritaria solo dal 16% dei cittadini che si dichiarano elettori del PD, dal 15% dei cittadini che si dichiarano elettori di FI e dal 17% dei cittadini che si dichiarano elettori del Movimento 5 Stelle.

"Questa ricerca - sottolinea il Presidente Saitta - dimostra che, contrariamente a quanto si continua a dire, non sono affatto i cittadini a volere l'abolizione delle Province, che, anzi, sanno benissimo essere una  riforma per nulla prioritaria. L'accanimento contro le Province  è solo la risposta di una politica debole che, non volendo ascoltare le reali richieste del Paese, cerca di autoassolversi perché' non è in grado di autoriformarsi. Ma il vero dramma è che per inseguire slogan che non sono nemmeno condivisi dai loro elettori, i politici stanno tagliando tutte le risorse delle Province destinate ai servizi essenziali. Quando le scuole resteranno chiuse e le strade non saranno più curate, i cittadini andranno a protestare sotto il Parlamento. Allora sarà chiara la totale mancanza di visione di futuro di una riforma sbagliata che sostenendo di volere svuotare le Province, in realtà non fa altro che cancellare servizi essenziali".

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