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Buoni segnali dalla sanità regionale, calano i consumi e le prescrizioni di antibiotici

Aziende Usl, medici, strutture ospedaliere e sanitarie impegnate in progetti innovativi 'di rete', un sistema avanzato di monitoraggio costante dei dati, ma anche cittadini sempre più informati grazie a specifiche campagne di comunicazione per prevenire l'antibioticoresistenza

Le principali azioni messe in campo dalla Regione

Il Sistema regionale di sorveglianza dell’antibioticoresistenza, avviato nel 2003, copre tutti i laboratori ospedalieri pubblici e privati accreditati e rende disponibili dati aggiornati online sul sito della Regione. Tra i progetti e le azioni realizzate, anche quello mirato a promuovere l’igiene delle mani in ospedale e nelle strutture sanitarie (e su questo nel 2015 l’Ausl della Romagna si è aggiudicata il Premio europeo dell’Oms sulla sicurezza del paziente) oltre a specifici programmi per la sorveglianza e la prevenzione delle infezioni nelle sale operatorie e nei reparti di terapia Intensiva. Un altro fiore all’occhiello è il ‘ProBa’ (Progetto Bambini Antibiotici), finalizzato ad una più appropriata prescrizione in ambito pediatrico, che ha portato appunto ad una riduzione di quasi il 40% nell’arco di 8 anni (2010-2017). Un risultato ottenuto grazie a specifiche Linee guida condivise con i pediatri di base, programmi formativi mirati, accesso alla rete di dati comuni, ma anche grazie al coinvolgimento diretto di un gruppo di genitori, per capirne con focus group e interviste i bisogni informativi e raccogliere il loro giudizio sulla fattibilità delle raccomandazioni principali.

E poiché l’antibioticoresistenza è un problema che riguarda non solo gli esseri umani, ma anche gli animali, la Regione ha redatto specifiche Linee guida per l’ambito zootecnico, che accompagnano il veterinario verso un utilizzo appropriato delle terapie: uno strumento che è divenuto un punto di riferimento anche a livello nazionale.

Grazie a questo sistema di azioni e progetti, l’Agenzia sanitaria e sociale della Regione, che coordina il Programma, è stata invitata a partecipare alla stesura di documenti chiave pubblicati dal ministero della Salute, dallo European Centre for disease prevention and control e dall’Organizzazione mondiale della sanità. Inoltre, l’Agenzia ha coordinato un progetto nazionale che si è concluso nel 2017 e ha armonizzato metodologie e strumenti in collaborazione con altre 6 Regioni italiane (Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio, Campania, Calabria) e l’Istituto Superiore di Sanità.

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