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Percorsi di giustizia riparativa, apre anche uno sportello per autori e vittime di reati

Fino a febbraio 2024 i progetti a Modena e Castelfranco gestiti dalla cooperativa reggiana L'Ovile. E nuovi fondi per migliorare la vita in carcere

Realizzare percorsi di mediazione penale e giustizia riparativa che coinvolgano anche autori e vittime dei reati, uniti nella ricerca di soluzioni condivise per la riparazione, appunto, dei danni scaturiti dai reati; promuovere azioni di sensibilizzazione nei confronti di tutti i soggetti della comunità sui temi della giustizia riparativa; creare le condizioni per creare un servizio di giustizia riparativa sul territorio, che garantisca stabilità e continuità nel tempo, pure attraverso l’azione sperimentale di uno sportello dedicato; promuovere la conoscenza e lo sviluppo di attività e incontri riparativi a favore delle vittime e, più in generale, della collettività.

Sono i principali obiettivi di “Territori per il reinserimento: Servizi per la giustizia riparativa e a favore delle vittime di reato”, il progetto per lo sviluppo di servizi pubblici di giustizia riparativa rivolti non solo ai diretti beneficiari, vittime e autori di reato, ma anche alla comunità e ai servizi territoriali, presentato dalla Regione Emilia-Romagna e a cui partecipano pure il Comune di Modena e l’Unione Terre del Sorbara, in qualità di sedi di istituti penali (la casa circondariale di Sant’Anna nel capoluogo e la casa di reclusione di Castelfranco Emilia).

Il progetto, del valore complessivo di 234mila euro, è finanziato da Cassa Ammende e dalla Regione, in attuazione dell’accordo stipulato con la Conferenza delle Regioni e Province autonome; il contributo destinato al Comune di Modena ammonta a 26.900 euro per lo sviluppo di attività affidate, con procedura di evidenza pubblica, alla cooperativa di solidarietà sociale L’Ovile di Reggio Emilia. Le iniziative sul territorio, cominciate lo scorso luglio, proseguiranno fino a febbraio 2024; in particolare, è prevista l’attivazione di almeno dodici azioni di giustizia riparativa sui due territori nella durata complessiva del progetto; l’organizzazione di almeno tre iniziative all’anno sui temi riguardanti la giustizia riparativa per la presentazione  delle attività e per la diffusione delle tematiche relative alla giustizia riparativa; l’organizzazione di almeno due azioni di supporto finalizzate all’informazione e all’approfondimento di temi specifici a favore degli operatori che operano nei Servizi sociali.

Con l’obiettivo di realizzare gli obiettivi previsti, inoltre, il Comune di Modena e l’Unione Terre del Sorbara hanno stipulato un protocollo che coinvolge anche l’Ufficio locale di Esecuzione penale esterna di Modena (Uepe), il Centro di giustizia minorile per Emilia Romagna e Marche, il carcere di Modena, la casa di reclusione di Castelfranco Emilia e L’Ovile - Centro di giustizia riparativa Anfora. L’accordo, al centro della delibera approvata nei giorni scorsi dalla giunta su proposta dell’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli, prevede pure l’istituzione di uno sportello per la giustizia riparativa per la realizzazione di incontri e percorsi di giustizia riparativa in relazione a fatti avvenuti nel territorio e un tavolo, con funzioni di coordinamento dello sportello stesso, oltre che di impulso e monitoraggio delle iniziative progettate nel Modenese. Il tavolo riunisce i soggetti coinvolti nell’intesa, ma è aperto all’adesione, su invito, anche a realtà e contributi esterni.

Nel frattempo, proseguono le azioni dell’Amministrazione comunale finalizzate al miglioramento della qualità della vita di uomini e donne reclusi negli istituti penitenziari, come, appunto, quello di Sant’Anna. In questo contesto si colloca l’avviso pubblico, proposto anche quest’anno, rivolto alle associazioni del territorio interessate a realizzare attività per le persone sottoposte a limitazione della libertà personale della casa circondariale cittadina; il bando, di cui sono in corso di valutazione le domande ricevute dagli uffici comunali, mette complessivamente a disposizione fondi per 46.516 euro. I progetti finanziati dovranno concentrarsi su interventi di mediazione linguistica e culturale a supporto e integrazione dello sportello informativo e, se necessario, dello sportello dimittendi; attività formative, scolastiche, culturali, sportive, socio-ricreative, per il sostegno alle genitorialità e lo sviluppo percorsi teatrali con finalità riabilitative; azioni volte a favorire l’uscita dal carcere e a rientrare nella comunità di appartenenza.

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