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Palazzo Solmi e immobile di via Bonacorsa, siglato l'accordo per la rigenerazione

L’Agenzia del Demanio ha trasferito al Comune di Modena la proprietà dei due immobili. L’intervento riguarderà Palazzo Solmi e un edificio di via Bonacorsa: ospiteranno spazi museali e residenze universitarie

Nuova vita per due edifici nel centro storico di Modena, Palazzo Solmi e un immobile in via Bonacorsa.

I due edifici sono stati trasferiti gratuitamente dall’Agenzia del Demanio al Comune di Modena grazie al federalismo demaniale culturale e verranno riqualificati e valorizzati con impatti positivi sul tessuto sociale, culturale ed economico della città.

VIDEO | Palazzo Solmi e immobile di via Bonacorsa, affidati al Comune per la rigenerazione e valorizzazione

Comune, Agenzia del Demanio e Segretariato Regionale del Mic nei giorni scorsi hanno siglato gli accordi di valorizzazione relativi a Palazzo Solmi e all’immobile di via Bonacorsa, che delineano la cornice del percorso di riqualificazione dei due complessi immobiliari di grande pregio storico e architettonico e che, proprio per la loro natura e collocazione, saranno il motore della rigenerazione di una importante porzione del centro storico.

 Palazzo Solmi

L’edificio settecentesco di Palazzo Solmi è di grande valore sia dal punto di vista architettonico (con il recupero dell’androne e cortile interno si potrà ottenere un cannocchiale visivo di notevole suggestione tra le vie Emilia centro e Sant’Eufemia), sia dal punto di vista urbanistico in quanto l’immobile è idoneo a ricevere e soddisfare diverse destinazioni d’uso, da quella commerciale (già presente) a quella culturale e altri spazi di uso pubblico.

Il complesso immobiliare di Palazzo Solmi occupa un intero isolato ed è delimitato dalle vie Emilia Centro, Badia, Carteria e Sant’ Eufemia. Esempio di pregevole architettura settecentesca, l’edificio deriva dall'accorpamento di fabbriche che hanno avuto differente origine, morfologia, destinazione e committenza. Impiantato in confini preesistenti antichi, alcuni dei quali costituiti da resti di palazzi gentilizi di proprietà di famiglie nobiliari modenesi, nel Diciottesimo secolo l'edificio subì importanti interventi che ne hanno determinato lo stato attuale, con l'abbattimento del Portico su via Badia e il restauro della facciata su via Emilia. Nel 1930 vennero aperti spazi ad uso commerciale al piano terra e una sala cinematografica. Nel 1988 una vasta porzione dell'immobile di proprietà comunale fu alienata al MiBAC e nel 1997 venne approvato un piano di recupero del complesso: nell’edificio erano infatti già stati avviati interventi di restauro e ripristino interrotti però ormai da tempo.

La rinascita di Palazzo Solmi avverrà, infatti, attraverso il recupero degli spazi da destinare ad ambienti di uso pubblico e funzioni culturali, potenziando l’offerta di luoghi della cultura in città, grazie anche al coinvolgimento di realtà e associazioni legate alle tradizioni del territorio. In particolare, è previsto l’allestimento di un “Museo Permanente del Burattino”, in coordinamento con il progetto di valorizzazione del patrimonio di “teste di legno” del Museo civico e delle collezioni che sono state affidate all’istituto culturale, visto che Modena ha un ruolo importante nella storia dei burattini. All’interno degli spazi ad esso dedicati, verranno posizionate pannellature di un allestimento storico, ricco di documenti e immagini, che sarà aperta al pubblico e ripercorrerà la storia dei 150 anni della ‘Società del Sandrone’ (1870-2020). Altri spazi dell’immobile verranno destinati a programmi di attività realizzati da associazioni culturali, volti alla valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali, realizzando una sorda di “Casa della modenesità”.

Via Bonacorsa

Il complesso immobiliare di via Bonacorsa fa parte dell’ex Monastero di Sant’Eufemia, fondato nel 1070 dal Vescovo Eriberto e soppresso nel 1798. Successivamente l’immobile ha visto diversi utilizzi, l’ultimo dei quali, fino a una ventina di anni fa, come residenza per le guardie carcerarie.

L’edificio si inserisce all’interno dell’isolato costituito dalle ex carceri di Sant’Eufemia, oggi sede di facoltà universitaria, la Chiesa di Sant’Eufemia, via Carteria e via Bonacorsa. Conserva il bel cortile interamente porticato al piano terreno e altre strutture originali nei vasti ambienti interni.

Il programma prevede la collocazione al suo interno di una residenza studentesca. Tale destinazione va a rispondere alla vocazione di Modena quale città universitaria e alla necessità di reperire servizi a sostegno del diritto allo studio di studenti e cittadini. Allo stesso tempo, la presenza di universitari ben si presta a valorizzare e favorire diverse attività nell’intera zona rappresentando il motore della rigenerazione di una importante porzione del centro.

In coerenza con lo sviluppo dell’asse strategico dell’attiguo polo culturale Ago (che comprende i complessi dell'ex ospedale Sant'Agostino, dell'ex ospedale Estense e del palazzo dei Musei), al piano terra del fabbricato troveranno collocazione sale studio attrezzate e biblioteche con zone insonorizzate, ambienti attrezzati per le visite di gruppo, per lo studio e la ricerca, laboratori per ricercatori in materie umanistiche, spazi per il restauro dei beni culturali archivistici, oltre a un servizio di ristorazione.

Gli interventi

L’intervento a Palazzo Solmi, per un valore stimato in circa 2 milioni 500 mila euro e una superficie complessiva di 2.500 metri quadrati, sarà realizzato dal Comune attraverso finanziamenti pubblici o privati. La riqualificazione del fabbricato di via Bonacorsa, del valore di 4 milioni di euro e una superficie di 1.650 metri quadrati, verrà realizzata invece attraverso l’individuazione di un soggetto gestore e affidatario dello studentato che si dovrà occupare anche della ristrutturazione degli alloggi.

In entrambi i casi, gli interventi saranno effettuati nel rispetto dei vincoli degli immobili e secondo modalità di tipo conservativo-scientifico adeguate. Gli accordi di valorizzazione prevedono anche interventi di riqualificazione, efficientamento energetico e miglioramento sismico dei due immobili.

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