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Cronaca

Lavoro e sanità, De Ceglie (Nursind): "Grave carenza di infermieri e Oss"

Il sindacato delle professioni infermieristiche denuncia gravi carenze di infermieri e operatori socio sanitari negli ospedali modenesi: "La conseguenza è il cattivo rendimento e il demansionamento del personale"

Dopo le notizie di decine di esuberi tra gli infermieri di Modena in diverse sedi ospedaliere, giunge la grave denuncia di Mauro De Ceglie, segretario provinciale Nurdsin (sindacato delle professioni infermieristiche), che mette in primo piano una carenza di personale infermieristico ma anche di personale Oss (operatori sociosanitari) che causa il continuo demansionamento della professione infermieristica.

DIFFICOLTà A BAGGIOVARA - "Nel nuovo ospedale Sant'Agostino Estense di Baggiovara - afferma De Ceglie - gli infermieri sono costretti a fare un doppio turno lavorativo nello stesso giorno. Nello specifico, in alcuni reparti gli infermieri sono obbligati a lavorare il mattino e la notte dello stesso giorno non riuscendo a fruire di quel riposo psico-fisico che dovrebbe essere garantito fra un turno e l'altro così come previsto dal decreto legislativo 66/2003"

OPERATORI SOCIO SANITARI - "Per quanto riguarda gli OSS, per esempio nella Cardiologia di Baggiovara, il personale è insufficiente perché gli operatori che vi lavorano al momento sono solo due in totale in quanto altri due sono in malattia" descrive il rappresentante Nurdsin. "L’unico OSS in servizio deve, quindi, cercare di gestire tutti questi servizi oltre che occuparsi dei trasporti verso la sala di emodinamica, quella di elettrofisiologia e verso gli ambulatori; come si può immaginare, non si riesce a garantire un livello adeguato di assistenza". Una situazione, quella del reparto Cardiologia di Baggiovara, che è solo la punta dell'ice-berg. 

DEMANSIONAMENTO - Questa situazione di deficenza obbliga gli infermieri a svolgere mansioni non consone al ruolo svolto. Si aprirebbe cosi un problema demansionamento che potrebbe creare diversi problemi all'efficenza del servizio. "Quello che temiamo - spiega De Ceglie - è che l'enorme ed eccessivo carico di lavoro ricadente sugli infermieri e sugli OSS in servizio sia causa di stress e disagio psico-fisico che porta il professionista a non garantire un'assistenza di qualità con conseguenti rischi di errori professionali sia in regime ordinario che soprattutto in condizioni d’urgenza ".

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