Università, Modena al 19esimo posto della classifica Sole 24 Ore
Il Sole 24 Ore pubblica la sua classifica delle università e quella di Modena e Reggio Emilia deve accontentarsi del 19° posto, ottenendo però il 4° posto per la didattica e il 9° posto per l'occupazione. Peggio dal lato della ricerca, dell'alta formazione e dell'attrattività
L’università di Modena e Reggio Emilia è 19° nella classifica generale delle università italiane secondo Il Sole 24 Ore. Come ogni anno il giornale pubblica la classifica nazionale di tutti gli atenei e rispetto alle precedenti edizioni UNIMORE perde posizioni in classifica, ciò è risultato evidente con l'aggiunta di nuovo parametri tra gli indicatori statistici.
4° PER LA DIDATTICA. La qualità didattica non solo fa della nostra università la 4° in Italia, ma la distanzia di soli 2 punti dalla leader della classifica. Con i suoi 73 punti la capacità del piano didattico è equivalente a quella della Bocconi di Milano e della prestigiosa Università di Pavia. A questo dato bisogna associare un ulteriore 4° posto nella classifica per efficacia del sistema didattico.
9° PER L’OCCUPAZIONE. Con la crisi sempre più studenti delle superiori scelgono l’università e la facoltà da frequentare in merito alle classifiche di occupazione. Unimore dimostra non solo di essere al 9° posto, ad 1 punto dal Politecnico di Torino e 2 punti dalla Bicocca di Milano, ma di essere la prima in Emilia-Romagna. Questo dato è coerente rispetto agli ultimi dati dell’export modenese che portano Modena raggiungere la leader regionale, cioè Bologna.
DATI CONTRASTANTI. Se da una parte l'Università di Modena e Reggio Emilia ottiene grandi risultati nella didattica e nell'occupazione, essi si abbassano di molto nel campo della ricerca (30° posto) e dell'alta formazione (37° posto). Ciò che più lascia interdetti è la riduzione di attrattività dal 33° al 37° posto, quando in realtà i dati sopracitati dovrebbero invogliare gli studenti delle superiori a guardare di buon occhio UNIMORE.
STATISTICHE. Rispetto alle edizioni precedenti sono stati cambiati i parametri degli indicatori, con l’aggiunta di nuovi: stage, carriera, diritto allo studio oltre che il giudizio dei laureandi. Come lo stesso giornale ricorda, l’analisi delle università non può essere generalista, ma deve indagare ogni lato della vita universitaria, per comprendere meglio i punti di forza e di debolezza di ogni ateneo.
