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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Record di occupati in provincia di Modena, disoccupazione giovanile ai minimi storici

Incremento tendenziale del 5,2% sull'anno precedente. Nel secondo trimestre 2023 i settori più dinamici sono il "commercio e turismo" e l'industria.

Raggiungono il valore record di 333mila gli occupati in provincia di Modena nel secondo trimestre del 2023, lo attestano i risultati dell'indagine Istat sulle Forze di Lavoro elaborati dal Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena. Crescono infatti di 16mila unità gli occupati rispetto a giugno 2022, pari ad un incremento tendenziale del 5,2%, migliore sia del dato regionale (+1,5%) che di quello nazionale (+1,6%). Molto positivo anche il confronto con il 1019, con una crescita del +4,4%.

Di concerto con gli occupati aumentano anche le forze di lavoro, cioè le persone che cercano di entrare attivamente nel mondo del lavoro: grazie ad una crescita del 4,8% si guadagnano 16.000 persone in più, superando così i livelli pre-pandemia. In questo modo calano gli inattivi (-5,5%) e il corrispondente tasso di inattività diminuisce dal 27,5% al 24,5%. Scende infine il numero delle persone in cerca di occupazione (-6,3%), portando il relativo tasso di disoccupazione dal 4,7% al 4,3%.

I settori economici hanno andamenti molto differenti nella dinamica degli occupati: le costruzioni hanno terminato il trend positivo e rimangono costanti rispetto all'anno precedente, così come l'agricoltura; l'incremento maggiore si verifica nel "commercio e turismo" (+6,4%), seguito dall'industria (+5,9%) e dagli "altri servizi" (+4,0%).

Cambia così la composizione degli occupati per settore: gli "altri servizi" hanno la preponderanza con il 39,5% del totale, seguiti dall'industria (38,0%) e dal "commercio e turismo" (15,1%), mentre scende leggermente la quota delle costruzioni (5,7%). L'agricoltura ricopre infine un ruolo marginale nell'occupazione modenese (1,8%).

I settori-2

Degno di nota è il record per la disoccupazione giovanile (15-24 anni), che registra il valore minimo mai raggiunto (8,5%), contro la media regionale del 17,4%.

Tutte le variazioni tendenziali citate si riferiscono al confronto fra la media annuale del periodo "luglio 2022/giugno 2023" e quella del periodo "luglio 2021/giugno 2022".

In crescita anche le imprese straniere

Dopo la battura di arresto del secondo trimestre dell'anno, ritornano ad aumentare le imprese capitanate da stranieri nel terzo trimestre. Al 30 settembre in provincia di Modena risultano infatti 8.700 imprese, 130 in più rispetto al 30 giugno di quest'anno, con una crescita congiunturale dell'1,5%. Questo è il risultato dall'elaborazione del Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena sui dati Infocamere relativi alla demografia imprenditoriale. Anche il confronto annuale appare positivo, con 91 imprese in più rispetto al 30 settembre 2022, che corrispondono ad una crescita dell'1,1%.

Grazie a questo trend raggiunge il 13,7% la quota di imprese straniere sul totale imprese modenesi, ovvero una su 7, una concentrazione quasi uguale alla media regionale (13,9%). La provincia con minor incidenza di imprese straniere rimane Ferrara (10,7%), mentre a Reggio Emilia quasi un'impresa su cinque è capitanata da stranieri (17,6%).

Le costruzioni rimangono di gran lunga il settore prevalente rappresentando il 32,2% del totale imprese di stranieri, in ulteriore aumento tendenziale (+3,5%); un quinto delle imprese opera inoltre nel commercio (20,9%) che però perde imprese attive già da alcuni trimestri (-2,2%), così come il settore manifatturiero (-3,3%), che con 1.536 imprese arriva ad una quota del 15,6% del totale. I settori con i maggiori incrementi nel numero di imprese risultano invece i servizi alle persone (+6,8%) e l'agricoltura (+4,5%), quest'ultima in controtendenza rispetto ai ripetuti cali nel totale delle imprese modenesi. Infine i servizi alle imprese (+2,6%) e l'alloggio e ristorazione (+1,9%) raggiungono crescite inferiori, ma la loro quota sul totale è molto più significativa.

Provenienza degli stranieri-2

All'interno dell'industria manifatturiera prevale la produzione di tessile abbigliamento, che raggiunge quasi la metà delle imprese produttive gestite da stranieri (47,1%), tuttavia le aziende di questo settore sono in sensibile calo (-7,2%). Anche le imprese di riparazione e manutenzione risentono della crisi dopo diversi anni di aumenti (-3,1%), mentre è in crescita il numero delle imprese addette alla produzione di manufatti in metallo (+2,8%), raggiungendo così quasi un quarto delle imprese manifatturiere (24,8%).

Più di due terzi delle imprese capitanate da stranieri opera sotto forma di impresa individuale (71,7%), ma risultano in lieve calo tendenziale (-0,9%), mentre sono in sensibile crescita le società di capitale (+10,1%), che raggiungono così il 20,8% del totale. In calo tutti gli altri tipi di società, come le società di persone (-2,2%) e ancor di più le "altre forme giuridiche" (-4,2%), ma la loro incidenza è minima, arrivando insieme al 7,6% del totale imprese straniere.

Esaminando il paese di nascita di coloro che occupano cariche all'interno delle imprese, emerge che l'11,6% è detenuto da stranieri e all'interno di questa categoria la maggior parte sono cinesi (14,0% delle cariche straniere), seguiti dai marocchini (12,9%) e dagli albanesi (9,0%).

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