La "Ghina", Villa Angela e l'ex Bellentani: le visite Fai nella Bassa modenese
Il Gruppo Fai Bassa Modenese, in occasione delle Giornate Fai di Primavera 2019, propoe tre differenti visite. La prima è al Casino del Vescovo - “La Ghina” a Massa Finalese. Si tratta di un raro esempio di casa padronale cinquecentesca dalle sobrie linee architettoniche, chiaramente ascrivibili allo stile ferrarese che in questa zona da sempre ha rappresentato la matrice culturalmente più diretta ed il più naturale polo di riferimento. L’edificio si compone di un semplice corpo a pianta rettangolare, di solide proporzioni, che ingloba una torre strutturalmente indipendente, ma dalla tessitura muraria perfettamente integrata con i prospetti del casino. Doveva essere una residenza agiata, quasi sicuramente commissionata da un prelato, come potrebbe far supporre una lapide in cotto murata in facciata, recante una data (1547) ed il sigillo arcipretoriale. Non a caso a poca distanza dal fabbricato fu costruito l’antico palazzo della Mensa Vescovile, eretto sul sito del preesistente castello di Massa, che potrebbe ragionevolmente relazionarsi a questo. Il casino fu nel Settecento di proprietà della famiglia Grossi che lo cedette dopo breve tempo ai Grillenzoni; durante la seconda guerra mondiale venne adibito a scuola elementare e successivamente abbandonato, fino a quando gli attuali proprietari si sono occupati del recupero dell’edificio.
Sempre a Massa Finalese il Gruppo Fai Bassa Modenese, grazie alla disponibilità della famiglia proprietaria, apre Villa Angela, villa ottocentesca, ma probabilmente di fondamenta più antiche, di proprietà di Luigi Grillenzoni di Carpi, fu acquistata all’inizio del secolo da Ferdinando Paltrinieri, ricco agricoltore di Massa Finalese. Erano gli anni della costruzione del Castello del Carrobio, luogo ideale di riferimento per tutto il territorio circostante, che fu fatto edificare da Vittorio Sacerdoti, poi Conte di Carrobio. Non per imitarlo, ma verosimilmente per emularne la dignità e il decoro, il Paltrinieri pensò a una trasformazione della villa affidandone il “restauro” di abbellimento al “muratore” Gaetano Grillenzoni, impegnato nell’esecuzione dei lavori del Carrobio. Così la villa di impianto tipicamente padano fu trasformata in piccolo castello neomedievale.
In contrapposizione quasi di fronte a Villa Angela, ugualmente danneggiato dal sisma del 2012, si trova in grave stato di abbandono il salumificio Ex-Bellentani, che con la sua architettura dalle linee moderne, ci racconta della primissima industrializzazione del Novecento. La Ex-Bellentani fondata nel 1936 e dismessa nel 1981 con la cessazione di ogni attività produttiva, è stata un’azienda determinante per l’economia della zona e per l’occupazione che nel periodo di massima espansione ha raggiunto i 400 dipendenti. La fabbrica era la ricchezza del paese di Massa Finalese e ha permesso alle persone di migliorare la loro condizione sociale ed è stata il centro di una forte partecipazione politica e di importanti lotte sindacali. Il fabbricato sarà visitabile solo esternamente.
L'apertura di Villa Angela e le visite all'ex Salumificio Bellentani e al Casino del Vescovo a Massa Finalese manterrà i medesimi giorni ma con orario continuato 10-18 (ultima ingresso 18).