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Piscina Dogali, Marino: "Gestione diretta non da escludere"

L’assessore allo Sport risponde all’interrogazione di Eugenia Rossi (Etica e Legalità)

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

“Credo non sia da scartare l’ipotesi di proseguire l’attuale gestione della piscina Dogali, a fronte di un certificato accordo con tutti gli enti di promozione sportiva a cui afferiscono le società del nuoto cittadino, soprattutto nell’ottica dell’interesse pubblico e di garantire il miglior servizio all’utenza”. Lo ha affermato l’assessore allo Sport Antonino Marino rispondendo, durante il Consiglio comunale di giovedì 19 settembre, all’interrogazione di Eugenia Rossi di Etica e Legalità. La consigliera ha tra l’altro chiesto “per quale motivo l’Amministrazione intenda procedere con tale operazione; perché venga anticipato un provvedimento che dovrà essere valutato solo nel 2014; per quali motivi non si ritenga di rispettare le norme della spending review e perché in altri casi si sia proceduto con un’apposita gara e in questo caso non ci si affidi a un bando pubblico scegliendo la strada della legittimità e della trasparenza”.

“L’anticipazione della proposta del rinnovo derivava dalla necessità di effettuare interventi di manutenzione straordinaria che non potevano attendere la scadenza naturale”, ha spiegato l’assessore Marino sottolineando la complessità della gestione dell’impianto Dogali con quattro vasche e una superficie d’acqua di 1400 metri quadrati che offrono attività a utenze molte diversificate: dalle scuole di ogni grado alle società sportive agli anziani. L’assessore, ha ricordato anche come in mattinata si sia concluso l’affidamento tramite bando pubblico della piscina Pergolesi a un raggruppamento composto da Csi e Uisp, poiché il precedente gestore non era più in grado di farlo. E ha sottolineato la correttezza e l’efficacia della gestione della Dogali, dal 2004, da parte di un raggruppamento di enti di promozione e associazioni sportive dilattentistiche senza fini di lucro che non hanno come finalità la massimizzazione del profitto ma quella della promozione della pratica sportiva”. Ha infine precisato che l’affidamento avverrà nel rispetto della legge, poiché legge 135/2012 prevede delle eccezioni che riguardano proprio i soggetti sportivi come la SSD Dogali che è un’associazioni sportiva dilettantistica.

Per il Pd, Francesco Rocco ha chiesto la trasformazione dell’interrogazione in interpellanza per sottolineare “l’importanza dell’affidamento diretto alle società sportive, quando sia consentito dalle norme: una scelta intelligente – ha ribadito – perché valorizza il volontariato locale da anni impegnato nel settore, nell’ottica della sussidiarietà e offre possibilità e opportunità di lavoro a fronte di un servizio efficiente e apprezzato da tutti i cittadini”. Per Gian Carlo Pellacani dell’Udc “la gara pubblica ci deve essere, perché la legge regionale 11/07 parla di una società unica a cui partecipano tutte le associazioni che fanno parte di quel mondo sportivo, mentre qui c’è solo un certificato accordo. Riconosco i meriti del volontariato – ha aggiunto - ma non si può andare oltre i limiti imposti dalle leggi e assolutamente non con una convenzione di 12 anni, che travalica addirittura due mandati. Gli interventi strutturali li faccia il Comune senza scaricarli sulla società di gestione”.

In sede di replica, l’interrogante Eugenia Rossi ha dichiarato che “l’affidamento diretto è praticabile solo per sei mesi e in determinate circostanze, perchè l’affidamento resta regolato dal codice degli appalti, come dimostrano numerose sentenze in materia. Le normative nazionali ed europee ci obbligano a fare la gara che può essere pubblica o, come seconda possibilità, a chiamata su invito”, ha continuato invitando l’assessore “a difendere gli interessi pubblici” e  dicendosi disposta “a seguire ogni strada affinché la legalità sia rispettata”. Concludendo, l’assessore Marino ha affermato che “è fuori luogo qualsiasi riferimento a non ottemperanze di legge” e ha richiamato l’attenzione sul fatto che “la piscina è stata gestita in modo efficiente da persone brave e responsabili” e che “le società di Modena hanno riconosciuto il pool Dogali come la società giusta per gestire l’impianto”.

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