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Venerdì, 26 Aprile 2024
Attualità Ospedale Universitario / Via del Pozzo

Apre l'Hub di Terapia Intensiva accanto al Policlinico, pronti i primi 17 letti

Altri 13 in funzione entro fine settimana. Insieme ai 18 dell’Ospedale Civile, completano la dotazione di 48 posti dell’Hub regionale e nazionale attivato a Modena

Come noto, Modena rientra tra le 6 strutture regionali – le altre sono a Rimini, Bologna e Parma - sempre disponibili per pazienti, Covid e non, di tutto il Paese, realizzata grazie al progetto della Regione e del ministero della Salute. Si è trattato tratta di un investimento complessivo, tra Lavori e Attrezzature Biomediche di quasi 13 milioni di euro (4.634.292 per l’Ospedale Civile, 8.284.288 per il Policlinico di Modena) la cui copertura è stata garantita da un mix di risorse statali e regionali oltre che da donazioni ricevute dall’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena.

Entrambe le strutture sono realizzate mediante l’installazione di moduli prefabbricati nelle adiacenze dell’ospedale, in aree facilmente accessibili.

“Rispetto a quello di Baggiovara – ha aggiunto l’Ing. Gerardo Bellettato, direttore del Servizio Unico Attività Tecniche – il cantiere del Policlinico presentava sin dall’inizio una notevole difficoltà realizzativa. L’edificio, infatti, doppio rispetto a quello dell’Ospedale Civile, è stato realizzato in un’area stretta, adiacente al corpo centrale. Per questo motivo, all’esterno sono ancora da completare alcuni lavori di contorno, ma la struttura è pronta e a disposizione dei clinici. Per entrambi i cantieri si è trattato di un impegno importante, dal momento che questi edifici si definiscono prefabbricati perché realizzati a moduli, ma di fatto hanno la stessa qualità, sicurezza e comfort di una struttura tradizionale. Per questo motivo, desidero ringraziare i miei collaboratori, le ditte intervenute per la realizzazione e Politecnica che ha donato il Progetto e la Direzione Lavori”.

Ogni posto letto è stato studiato nei minimi dettagli, nonostante l’emergenza in corso, per ottenere dal progetto il massimo della potenzialità – ha commentato l’Ing. Massimo Garagnani, Direttore del Servizio Unico Ingegneria Clinica - I dispositivi medici previsti (letto specialistico, ventilatori, monitor per parametri fisiologici, sistemi infusionali, emogasanalisi), tutti di ultima generazione, sono stati selezionati non solo per le elevate prestazioni diagnostico/terapeutiche ma anche per l’elevata predisposizione a funzioni informatiche avanzate, al fine di ricevere, esportare e condividere dati con le altre applicazioni ospedaliere. Questo consentirà l’informatizzazione del flusso di lavoro e la massima disponibilità di tutti i dati clinici del paziente direttamente presso il suo posto letto a vantaggio della sicurezza e della capacità di poter prendere la migliore decisione clinica nel minor tempo possibileAll’interno della terapia intensiva sono stati inoltre inseriti 4 box che consentono un completo isolamento dei pazienti con patologie particolari rispetto a quelli ricoverati nella struttura”. Questa particolarità consentirà alla struttura, terminata la fase pandemica, di poter ospitare in tutta sicurezza, pazienti con patologie infettive, isolandoli da quelli non infetti, caratteristica funzionale a un ospedale che è sede delle Malattie Infettive e Hub per le maxi-emergenze di tipo biologico e chimico. “Desidero a questo proposito ringraziare i miei collaboratori Claudio Conti e Federico Silipo che hanno definito la progettazione tecnologica e Emanuele Giovannini e Roberto Bocchi che hanno seguito l’allestimento dei posti letto.” 

Sono ovviamente felice di veder completata questa struttura – ha aggiunto il prof. Massimo Girardis, Direttore della Terapia Intensiva del Policlinico di Modena - ma ci tengo a sottolineare ciò che tutti noi rianimatori diciamo da mesi. La Terapia Intensiva è l’ultima linea di difesa, le nostre procedure sono invasive e i pazienti che dimettiamo hanno spesso decorsi lunghi e possono avere danni a lungo termine. Per questo motivo, dobbiamo lavorare sulla prevenzione. Siamo stati aggrediti da un microrganismo intelligente che si muove come comunità. Anche noi dobbiamo reagire come comunità unita, dando una risposta univoca basata sulla responsabilità civile. Dobbiamo rispettare le regole che servono a difendere tutti i cittadini, soprattutto quelli più fragili. Uniti possiamo vincere, se ci muoviamo da soli rischiamo di perdere questa battaglia”.

Attualmente sono 239 i posti attivi in degenza ordinaria e 92 tra intensiva/semintensiva, di cui al Policlinico 157 e 46 e all’Ospedale Civile 82 e 46. I Ricoverati di oggi: 296 totali, 219 in ordinaria e 77 intensiva e semi.

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